Pointe du Drône – Grande Chenalette – Bourg St. Pierre (CH)

8 agosto 2015 at 12:34

giancarlo

1

 

 

Quota 2951
Dislivello 584
Difficoltà EE
Segnavia s.n.
Tempo 3h30′ (anello completo)

 

Traccia GPS

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Altimetria e dettagli

 

La Punta del Drône e la Grande Chenalette si trovano subito a nord del Passo del Gran San Bernardo da cui parte l’escursione, per pochi metri in territorio svizzero. L’escursione ad anello si svolge su un ben segnato sentiero attrezzato con scalette, gradini e cavi metallici messi nei punti giusti in corrispondenza dei tratti rocciosi che si trovano dalla Grande Chenalette a metà della cresta che scende dalla Punta del Drône; per questi motivi è consigliata ad escursionisti esperti abituati a percorre terreni impervi ed esposti. Se il dislivello non è molto importante non lo è altrettanto  l’eccezionale panorama che ci accompagna per tuta la salita con soprattutto Monte Bianco e Grandes Jorasses, con annessa catena montuosa sino al Grand Lui, che si apre progressivamente dalle quote inferiori e ci accompagnano per quasi tutta la gita; insolita la prospettiva verso i vicini Grand Combin e mont Velan, mentre verso sud lo sguardo arriva sino al gruppo del Gran Paradiso.

Avvicinamento

Si percorre la A-5 Torino-Aosta e si esce al casello di Aoste est prendendo la direzione per il Traforo del Gran S. Bernardo; giunti prima di St. Rhêmy si devia a destra verso il Passo del Gran S. Bernardo. Arrivati al Passo si supera il confine di stato posteggiando negli spazi adiacenti l’Ospizio.

Descrizione

Da l’Auberge de l’Ospice si prende la stradina asfaltata che sale di fianco ad esso diventando poi un sentiero che raggiunge il vicino casotto dei vecchi impianti di risalita (2528 m). La salita prosegue verso una bastionata rocciosa oltre la quale si devia alla destra entrando in una conca prevalentemente erbosa; avvicinandosi anche qui alla bastionata a destra si devia prima di essa sulla destra superando su comodo sentiero alcune roccette. Qui la pendenza spiana leggermente e si cammina verso un evidente spuntone roccioso solitario; questo lo si risale sulla destra col sentiero un po’ ripido che conduce poi ad una pietraia che si attraversa seguendo i segni di vernice. Tenendo la sinistra si rimonta un canale di rocce, sempre ben segnato, si giunge all’arrivo dei vecchi impianti (2642 m); dietro di essi si prende il sentiero che costeggia la crestina rocciosa con un traverso ascendente arrivando al punto dove inizia il tratto attrezzato (2781 m). Dopo una corta cengia si salgono alcune basse lame rocciose deviando poi alla sinistra dove si trova una placca liscia che si supera con l’aiuto di un cavo metallico e qualche gradino; al di sopra di questa si sale una scala sopra la quale si devia a destra raggiungendone subito un’altra sopra la quale si salgono obliquamente alcune rocce lisce. Da qui si percorrono pochi passi e si raggiunge la vetta della Grande Chenalette (2888 m) sormontata da un grosso ometto ed un palo metallico. Dalla punta si continua sulla destra attraversando una placca rocciosa al termine della quale si scende la successiva ripida bastionata aiutati da un cavo metallico. Giunti alla sua base si ritrova il sentiero che contorna sulla sinistra traversando al di sopra di una piccola pietraia ed arriva ad un ampio e panoramico poggio detritico; rimanendo sulla sinistra di questo si percorre il sentiero che raggiunge un colletto (2867 m) alla base di una bassa dorsale rocciosa. Si risalgono direttamente le rocce rotte per poi scendere ad un intaglio dove ci si alza su alcuni gradini metallici che portano ad un traverso esposto; arrivati ad una forcella si ritrova per poco ancora il sentiero che, verso destra, si avvicina ad una serie di placche rocciose lisce da superare seguendo i bolli di vernice. Si risale poi un corto canalino di rocce rotte per arrivare ad un’insellatura pianeggiante dove si trova un rudere (2879 m) e, più oltre, la piramide rocciosa della Pointe du Drône. Percorso dunque il tratto pianeggiante il sentiero sale con pendenza accentuata tra le rocce giungendo in pochi minuti al palo metallico situato in vetta (2951 m). Per la discesa si raggiunge l’evidente ometto dalla parte opposta della vetta e da questo si segue fedelmente il suo filo col sentiero che scende tra  le rocce; si scende un breve tratto ripido protetto da catene riprendendo poi il sentiero per pochi minuti sino ad un successivo tratto roccioso da scendere anche qui con l’aiuto di una catena ed alcuni gradini metallici. Arrivati ad una biforcazione della cresta (2869 m) si prende la dorsale che scende alla sinistra trovando un breve tratto ripido prima di uno spuntone roccioso superato il quale alla destra si mette piede sul tratto finale dal quale in breve si raggiunge il Col de Fonteite (o Fenêtre d’en Haut, 2735 m). Dal colle si segue il sentiero che scende alla sinistra percorrendo il bel vallone dove si passano un paio di brevi pietraie e, tenendo sempre la sinistra. raggiunge i terreni erbosi; qui  inizia il traverso per brevi tratti un po’ esposto e con un piccolo risalto roccioso oltre il quale si passa al di sopra del paravalanghe. Si contorna poi il costone erboso andando ad incrociare il sentiero che sale dalla destra col quale si giunge nei pressi del confine di stato; si percorre per poco la strada arrivando così al punto di partenza.

1 Commento

  1. Alessandro Blotto 11 settembre 2018 Rispondi

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    Andati oggi 11/09/2018.
    Come da descrizione; percorso sicuramente impegnativo anche se ben segnalato ed attrezzato con catene, funi metalliche, scale a pioli e gradini in ferro.
    Giornata di sole con panorama eccezionale (anche se non sempre apprezzabile visto l'impegno e l'attenzione da dedicare per certi passaggi non semplici, almeno per noi).
    A presto.
    Francesca ed Alessandro Blotto
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