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Mont de Crou de Bleintse – Doues (AO)
Quota | 2827 |
Dislivello | 754 |
Difficoltà | EE |
Segnavia | 9, AV1, s.n. |
Tempo | 4h00′ |
Il Mont de Crou de Bleintse si trova a sud del Colle Champillon sulla cresta che partendo, dal Mont Saron e proseguendo sino alla Salliousa, separa i valloni del Gran San Bernardo a ovest ed il vallone di Ollomont a est. Sulla cresta di salita, esposta a nord, si trova qualche labile traccia di passaggio e pochissimi ometti che indicano la direzione; prevalentemente si rimane alla sinistra di essa dove, anche se il dislivello da percorrere è modesto, si trovano passaggi e traversi un po’ esposti con tratti su terreno friabile e pietre mobili richiedendo esperienza di progressione in questi ambienti. La discesa, dopo il primo breve tratto sulla dorsale, si svolge alla sua sinistra e richiede buona visibilità per scegliere il percorso migliore sui ripidi pendii che portano direttamente ai pascoli di fondovalle. Nelle giornate terse il panorama è eccezionale con un giro d’orizzonte che spazia dalla catena del Monte Bianco, ai vicini Grand Combin e Mont Gelé, ad uno scorcio sul Monte Rosa per finire, verso sud, col gruppo del Gran Paradiso e Grivola.
Avvicinamento
Si percorre la A-5 Torino-Aosta e si esce alla barriera di Aosta est prendendo la direzione per il Traforo del Gran San Bernardo; subito dopo la seconda galleria di svolta a destra seguendo le indicazioni per la Valpelline dove, proseguendo sulla provinciale, si trova sulla sinistra la deviazione per Doues, Raggiunto il comune si continua, passando i numerosi villaggi, seguendo le indicazioni per la località Champillon che si raggiunge dopo alcuni chilometri; arrivati allo slargo di Plan Debat si lascia l’auto nel comodo parcheggio antistante il cartello di divieto di transito.
Descrizione
Dal cartello di divieto di transito si prosegue sulla poderale costeggiando lo steccato trovando subito un bivio in prossimità di alcune conifere isolate; deviando a sinistra si attraversa il ruscello su un ponte oltre il quale inizia il sentiero. Si cammina in lieve pendenza con percorso pressoché rettilineo sul pascolo avvicinandosi ai dossi erbosi di fronte; giunti alla base di uno di questi si sale verso destra con alcuni tornanti il pendio un po’ più ripido sopra il quale, trovando una palina, si arriva ad incrociare di nuovo la sterrata (2259 m). Camminando su questa per un breve tratto si giunge alle baite di Tsa de Champillon (2302 m) dove, anche qui, si trovano le paline sulla destra della baita; oltrepassatala si percorre una larga traccia sterrata che si abbandona alla quota 2386 deviando sul sentiero che si stacca alla sinistra salendo sul dosso dove si trova il rifugio Letey (o Champillon). Raggiuntolo (2413 m) si raggiungono le paline situate davanti all’ingresso dove si riprende il sentiero che ora sale più ripido verso destra; seguendone i ben marcati tornanti si arriva dove la pendenza spiana leggermente e, dopo aver aggirato un basso dosso erboso, si raggiunge l’ampia insellatura del Col Champillon (2712 m). Da questa di devia a sinistra prendendo una traccia su terreno detritico che aggira, sulla sinistra, le prime due puntine rocciose; arrivati ad un marcato colle (2706 m) ci si avvicina alla cresta passando alla destra di un’evidente roccia con una spaccatura compiendo un breve traverso un po’ esposto. Aggirata la roccia su una vaga traccia ci si sposta sul versante opposto traversando su detriti rocciosi sino alla base di un corto canalino che si trova alla destra; lo si sale direttamente sino alla base di una roccia liscia dove si devia a sinistra percorrendo poi una cengia. Quando questa termina si percorre un traverso su detriti instabili in direzione di un alto spuntone roccioso poco prima del quale si risale sulla destra un corto ma ripido pendio, anche questo di fine detrito. Giunti all’intaglio si prosegue alla sinistra verso un successivo canale di rocce rotte lo si risale aiutandosi con le mani in un breve passaggio su una roccia liscia; arrivati di nuovo sul filo di cresta si trova una piccola pietraia di massi più grossi e stabili che si risale leggermente sulla sinistra arrivando al suo termine dove, ritrovando terreno friabile, si sale un corto ma ripido pendio che riporta ad una forcella sulla cresta. La si percorre per pochi metri verso una tozza punta rocciosa che si aggira alla sinistra su una vaga traccia sulla cengia e, arrivati alla base di un corto pendio erboso sulla destra, si risale in direzione di un’evidente roccia piatta isolata. La si contorna sulla sinistra salendo alcune comode rocce gradinate sopra le quali si compie un breve traverso erboso che conduce alla vicina vetta (2827 m). Per la discesa, percorrendo la comoda dorsale, si raggiunge il promontorio erboso dal quale si prosegue sino a quello poco al di sotto di esso; giunti al suo affioramento roccioso si devia sul pendio alla destra portandosi verso il suo centro, senza però raggiungerlo, con qualche tornante su zolle erbose per poi traversare decisamente a sinistra verso un poco marcato colletto prima della successiva puntina rocciosa. Da questo si scende alla sua sinistra percorrendo una cengia di pietrisco e, quando questa termina, si prosegue sul pendio un po’ ripido verso la sua parte più larga alla destra; qui si intercetta una vecchia e poco marcata traccia e, dopo che questa si perde nell’erba, si continua in direzione di un basso promontorio. Appena prima di raggiungerlo si piega a sinistra scendendo per un ampio canale erboso giungendo in breve alle dolci ondulazioni dei pascoli sottostanti dai quali, tenendo leggermente la destra si raggiunge a vista il punto di partenza.
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