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Cabane de Tarcuit – Zinal – Vallese (CH)
Quota | 3265 |
Dislivello | 1524 |
Difficoltà | E |
Segnavia | Bolli bianco-rossi |
Tempo | 4h00′ |
La Cabane de Tarcuit, ristrutturata nel 2013, si trova nei pressi del Col de Tarcuit che separa la valle di Zinal da quella di Turtmann nel Vallese francofono; è una meta molto frequentata sia dagli escursionisti che dagli alpinisti: i primi per godere degli ampi panorami che offre ed i secondi per le salite al facile Bishorn ed al più impegnativo Weisshorn, due “4000″ che si trovano vicini ad verso sud. Il sentiero è sempre ben segnato dai bolli di vernice e ben evidente, anche con le sue scorciatoie, per l’alta frequentazione; non presenta difficoltà se non quella opposta da un breve camino roccioso che si sale facilmente con l’ausilio di una catena che è utile in caso di roccia umida o gelata. Il panorama, che ripaga senz’altro della fatica per il dislivello elevato, offre la vista di numerosi “4000″ vallesani, dell’Oberland spingendosi nelle giornate più terse sino al Monte Bianco.
Avvicinamento
Si percorre l’autostrada Martigny-Briga, raggiunta dall’Italia col Tunnel del Gran San Bernardo o dal valico del Sempione, uscendo a Sierre e, seguendo le indicazioni per Zinal, si percorre l’omonima valle sino a raggiungere il capoluogo. Rimanendo sulla strada che attraversa il paese, lo si supera arrivando al termine delle case e si sale su una strada asfaltata a sinistra,l’ultima prima di scendere verso il torrente di fondovalle; al primo tornante si prende una stradina sterrata che in breve porta ad uno slargo erboso dove si lascia l’auto.
Descrizione
Dal parcheggio si prosegue di pochi metri per la larga sterrata sino a quando, in prossimità di un vicino bivio al quale si prosegue diritto, questa diventa sentiero; attraversato il torrente Tarcuit si arriva subito ad un bivio dove, seguendo l’indicazione delle paline, si rimane sul sentiero di destra. Poco sopra si giunge ad una poderale che si percorre a destra per qualche minuto trovando un sentiero che si alza sulla sinistra (1818 m); compiuti alcuni tornanti, dove si ignora una traccia che si stacca sulla destra (1914 m), si ritorna sulla stradina che si percorre sino a riprendere il sentiero che si trova alla sinistra (1844 m). Camminando nel rado bosco si percorrono ampi tornanti panoramici e ai arriva ad una croce lignea in prossimità di un bivio (2023 m); qui, ignorati i due sentieri che si dipartono a destra e a sinistra, si prosegue ancora per poco sulla sterrata dove si trova subito il sentiero col quale ci si alza alla sinistra che sale più direttamente con stretti tornanti sul pendio erboso. Si arriva così alle baite di Le Chiesso (2098 m) che si lasciano alla destra continuando sul tracciato prosegue sul pendio aperto con ampi tornanti; nei pressi di uno di questi si trova un bivio segnalato dalle paline (2262 m) dove si continua a sinistra iniziando un lungo traverso che taglia con pochi saliscendi il pendio arrivando alla quota di 2351 m dove si sale sul sentiero che si alza in diagonale a sinistra. Avvicinandosi ad un costone roccioso si sale un tratto di terreno ripido ed umido protetto da un corrimano sopra il quale la pendenza diminuisce mettendo piede su un pianoro erboso al cui inizio si trova un bivio indicato dalle paline (2485 m). Ignorato il sentiero che si diparte alla destra, ci si addentra nel pianoro camminando in lieve pendenza tra massi erratici; spostandosi leggermente alla sinistra si arriva alla baita di Combautanna (2578 m) da dove si gode un bel panorama sull’alta valle di Zinal. Si taglia ora il pendio erboso sulla destra orografica con percorso pressoché rettilineo passando un paio di paline che indicano l’itinerario per il rifugio dove, alternando tratti pianeggianti ad altri in leggera salita, ci si avvicina sempre più alla parte alta del vallone. Superati alcuni dossi erbosi si piega più decisamente a sinistra verso una punta rocciosa sotto la quale ci si alza verso la bastionata arrivando ad un bivio segnalato da una palina (3004 m); continuando in salita sulla sinistra si giunge ad una pietraia dove, all’inizio, la traccia è comoda mentre nella parte più alta, sempre ben segnalata dai segni di vernice, bisogna passare su massi instabili e di dimensioni più grandi. Arrivati sotto una puntina rocciosa si sale il ripido ma corto pendio che conduce ad uno stretto intaglio dove si trova una catena alla base di un ripido camino roccioso; si sale dunque questo breve tratto arrivando alla dorsale di rocce rotte dove, deviando a destra, si passa leggermente al di sotto del suo filo ormai in vista del rifugio che in breve si raggiunge.
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