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Trident du Tacul – Via Lepinéy – Chamonix (F)
Quota: 3639 m
Dislivello: 444 m
Difficoltà: D, V+
E’ un elegante e slanciato torrione di granito che culmina con tre punte e si trova al termine del contrafforte orientale del Clocher. La via sale in diagonale da ovest verso sud ed infine si raggiunge la vetta da est, contornandolo come una spirale. L’arrampicata è veramente bella e di soddisfazione, soprattutto nella metà superiore, e su roccia ottima per un totale di otto lunghezze con una difficoltà che vanno dal III al IV+ ed un passaggio di V+ a metà della salita. Dalla vetta si ha un grandioso e ravvicinato colpo d’occhio sull’incombente Grand Capucin, sulla cui parete sud si possono vedere i sempre numerosi scalatori impegnati sulle difficili vie tracciate su di essa.Per la bellezza, le difficoltà e l’ottimo granito delle numerose vie che si trovano su questo “satellite” è facile trovare affollamento sia durante la salita e che durante la discesa in doppia.
Avvicinamento
Si esce dall’autostrada A-5 Courmayeur, si seguono le indicazioni per il tunnel del Monte Bianco e quindi per la Val Ferret. Appena lasciata la strada che conduce al tunnel, in corrispondenza di un tornante, si trova subito un ampio parcheggio oppure, proseguendo ancora con l’auto si trovano ancora due parcheggi in corrispondenza della stazione di partenza della funivia e, con questa si sale al Rifugio Torino.
Descrizione
Si lascia il rifugio e con facile percorso su ghiacciaio, molto ben tracciato, si valica dapprima il Col Flambeaux (3407 m), sovrastato dal pilone aereo della cabinovia, per piegare poi a sinistra e si scende verso Nord-Ovest fino ad un pianoro del ghiacciaio. Da qui, a saliscendi, si attraversa una zona con grandi crepacci e si devia sulla sinistra in direzione della Combe Maudit e dall’inizio di questa verso l’imponente versante sud del Mont Blanc du Tacul con i suoi “satelliti” che gli fanno da corona: Pyramide, Clocher, Chandelle, Trident, Grand e Petit Capucin, pic Adolphe Rey ed infine la Pointe Lachenal. Si raggiunge dunque la base del conoide nevoso tra la Chandelle ed il Trident, il Couloir du Trident, e lo si risale, passando la terminale nel suo punto migliore, per una sassantina di metri e l’attacco della via si trova a destra sulle rocce della parete ovest. Si scala per tre lunghezze ( rispettivamente III, III+, un passaggio di IV) passando dapprima in successione una serie di brevi salti verticali interrotti da terrazze e, obliquando verso destra (sud), si salgono piccoli camini e belle fessure. Giunti alla terza sosta si trova una larga terrazza proprio sotto lo spigolo sud. Si scala una spaccatura obliqua verso destra raggiungendo il fondo di un diedro-camino. Salitolo si scavalca un piccolo spigolo attraverso una fessura orizzontale arrotondata (V) e si supera quindi la fessura, strapiombante all’inizio, che si trova oltre il diedro-camino uscendo a destra sulla parete sud-est: è questo il punto più difficile della via (IV e A0 con 3 chiodi in loco; V+ se salito in libera). Si sale ancora verso destra con due lunghezze (rispettivamente III, III+) esposte ed oblique e si giunge alle terrazze situate ai piedi del muro terminale sul versante est alto circa 80 m. Dalla terrazza centrale si scala faticosamente un camino (IV+) e poi, per una serie di larghe fessure che si indirizzano verso l’intaglio tra la cima centrale e la cima sud (a destra), si giunge ad una terrazza. Si prosegue verso l’alto per una decina di metri e si attraversa a destra per pochi metri (IV+, IV con un chiodo in loco) per prendere una fessura che ci porta alla sommità della punta centrale (IV+ con un chiodo in loco). Da questa si può raggiungere, dall’intaglio tra le due, la cima sud con una traversata molto esposta e delicata nel suo versante est (IV+).
Discesa
La discesa è attrezzata per le calate in doppia lungo il percorso di tutta la via.
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