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Rifugio Vuillermoz-Perucca – Valtournenche (AO)
Quota | 2909 |
Disl. | 1399 |
Diff. | E |
Segnavia | 6 |
Tempo | 3h15′ |
L’escursione, lunga ma facile e su sentiero ben segnalato, ci conduce ad un bel rifugio situato in un ambiente solitario tra le morene e le pietraie della vasta conca delimitata, da sinistra a destra, dalle Punte di Fontanella, il Monte Dragone e lo Chateau des Dames; inoltre durante la salita si ha una bella veduta della Punta Tsan. Si parte dalla folta vegetazione di fondovalle par costeggiare poi il grande bacino del lago di Cignana passando, prima di arrivare alla meta, dal bivacco Duccio Manenti , autentico cimelio storico testimone dell’alpinismo ed escursionismo sin dall’inizio del ’900.
Avvicinamento
Si percorre la a-5 Torino-Aosta e si esce al casello di Chatillon-St.Vincent. Si seguono le indicazioni per Cervinia e superato di alcuni chilometri il comune di Antey St. Andrè si arriva al capoluogo Valtournenche. Subito all’inizio dell’abitato, in corrispondenza di una curva, si imbocca sulla sinistra una strada con le indicazioni per Valmartin. Giunti alla chiesetta della frazione si posteggia l’auto negli spazi circostanti.
Descrizione
Dalle case poco oltre la chiesetta si trovano le paline segnaletiche che indicano l’itinerario e ci fanno superare le poche case e salire per piccoli pascoli terrazzati con muretti a secco. Si continua a camminare entrando nel rado bosco di faggi e si incontra un bivio segnalato da una palina, lo si supera e volgendo ogni tanto lo sguardo a sinistra si vede tra gli alberi dall’alto il sottostante lago artificiale di Maen. Il sentiero prosegue nel bosco che si fa più rado e dove i faggi lasciano il posto alle conifere, supera un ponticello di legno e poco sopra giunge nei pressi di una costruzione per la gestione delle condotte forzate dell’acqua dirette alla centrale di Maen. Prima di superare la vecchia rotaia che serviva per far salire i materiali alla diga e si passa per le baite di Promoron (1812 m) e successivamente si arriva alle baite di Falegnon ( 1914 m) da dove, poco più avanti, si trova un bivio segnalato da una palina con una deviazione a sinistra, che si tralascia. Ora il tracciato si addentra nel vallone salendo per un tratto su pietre gradinate e dopo aver aggirato un promontorio si procede salendo a mezzacosta e giungendo nel fondo della piccola valle che si trova appena sopra, la si attraversa e si arriva in vista della diga che contiene il lago di Cignana. Risalendo col sentiero sulla sinistra orografica si arriva ad un bivio segnalato da una palina: si lascia la traccia a sinistra e si prosegue risalendo una bassa costola erbosa che ci porta all’estremità della diga. Ora si cammina su una poderale che costeggia il lago per quasi tutta la sua lunghezza e, arrivati all’altezza della Cappella di Cignana posta alla sua estremità nord, la strada risale di poco verso destra ed arriva all’alpeggio di Chevalley (2323 m) dove si trova un bivio. Si abbandona la poderale e si attraversa il torrente incamminandosi sull’evidente sentiero che sale dapprima una corta dorsale erbosa e poi, compiendo un semicerchio verso sinistra, supera una marcata costola che scende dal mont Rouge e si dirige verso il fondo del piccolo vallone. Portandosi verso il torrente che scende da destra lo si attraversa voltando a sinistra e si risale con qualche tornante un corto tratto un po’ ripido che arriva sotto una grossa caverna rocciosa e da qui si sale a mezza costa verso destra passando un breve tratto attrezzato con un paio di catene, utili in caso di terreno bagnato o gelato,arrivando al vecchio bivacco Duccio Manenti (2783m) situato su di un piccolo dosso poco sopra le sponde del lago di Balanselmo e dal quale si vede sulla sinistra il rifugio meta dell’escursione. Si oltrepassa il bivacco e, su evidente tracciato, si risale una zona pietrosa che arriva sotto un dosso roccioso; lo si contorna sulla sinistra arrivando un torrente che si supera su di un piccolo sbarramento artificiale arrivando così in breve al soprastante rifugio. A completamento della gita si può arrivare sulle vicine sponde del lago del monte Dragone (2875 m) e del Gran Lago (2843 m) ben visibili poco sotto il rifugio e raggiungibili con un breve percorso su terreno pietroso .
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