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Colle Valcornera – Valtournenche (AO)
Quota | 3078 |
Dislivello | 1552 |
Difficoltà | EE |
Segnavia | 6,35,TC |
Tempo | 4h30’ |
Il Colle di Valcornera separa l’alta Valpelline dal vallone di Cignana, nei pressi dello Chateau des Dames, appena prima di Cervinia. La gita, anche se lunga, non oppone mai pendenze eccessive e consente di attraversare numerosi ambienti alpini: dal verde fondovalle, ai bei laghi d’alta quota e al vicino rifugio, per poi farci percorrere un solitario e tipico ambiente morenico-glaciale; da non trascurare poi il passaggio dal vecchio e storico bivacco Manenti con la classica struttura di semibotte in legno e lamiera. Il sentiero, sempre ben evidente, è stato rifatto negli ultimi anni con l’aggiunta, nel tratto finale, di corde fisse che consentono un accesso in tutta sicurezza e con il tracciato leggermente deviato dal precedente a causa dell’erosione del franoso terreno di sfasciumi.
Avvicinamento
Si percorre la A-5 Torino-Aosta e si esce al casello di Chatillon proseguendo poi per Cervinia; oltrepassato il comune di Valtourneneche ed appena oltre una galleria si scende a sinistra verso uno slargo nei pressi dell’area attrezzata di Perreres – La Toela dove si lascia l’auto.
Descrizione
Dal cartello di divieto di transito si aggira l’area pic-nic appena dopo la quale, ad un bivio della strada, si trova un masso isolato dal quale si prosegua a sinistra; percorse alcune decine di metri si giunge ad un bivio segnalato dalle paline dal quale, abbandonata temporaneamente la sterrata, si prende il sentiero che si stacca a destra. Dopo una curva a sinistra si riprende la poderale sino ad incontrare una successiva palina per imboccare sulla sinistra il sentiero che si avvicina al rado bosco; con modesta pendenza si arriva quasi subito alla baita di Grillon (1952 m) che si supera sulla destra passando accanto ad un pannello turistico rientrando di nuovo nel bosco. Usciti da quest’ultimo si sale dolcemente in spazi aperti e con percorso rettilineo si arriva alla baita diroccata di Tsa de Grillon (2054 m); qui il sentiero svolta decisamente a destra salendo sino ad un bivio con palina dove si prosegua alla sinistra (2143 m). Da qui inizia una lunga diagonale ascendente che, aggirati un paio di costoni erbosi. Porta sino alla Finestra di Cignana (2437 m). Da questa si scende sul versante opposto perdendo un centinaio di metri di dislivello per raggiungere, senza toccare il lago di Cignana, un ben visibile alpeggio alla destra del quale si trovano le paline dei sentieri (2323 m); attraversato il ruscello si continua sul sentiero che risale una breve morena erbosa per poi contornare con un semicerchio la fiancata della montagna. Arrivati ad una zona rocciosa si trova un breve tratto attrezzato che la aggira avvicinandosi poi alla testata del vallone; appena dopo aver superato un grosso ometto si attraversa il torrente alla sinistra avvicinandosi ad una cascata. Alla sua sinistra si salgono alcuni stretti tornanti sopra i quali, superata una grotta, il sentiero sale decisamente verso destra dove si trova un altro breve tratto attrezzato; dopo aver superato un paio di costoni si sale più decisamente a sinistra arrivando all’altezza del piccolo bivacco Manenti che in breve si raggiunge (2780 m). Oltrepassatolo si salgono i bassi dossi alle sue spalle e ci si avvicina ad una parete di rocce lisce; avvicinatisi ad essa si devia a sinistra attraversandola su una comoda cengia rocciosa con la quale si aggira la parete. Qui si trovano ancora dei canaponi che possono aiutare sulle rocce lisce oltre le quali si arriva alla piccola diga di contenimento del lago Monte Dragone dove si trova un bivio del sentiero segnalato dalle paline (2876 m); passati appena al di sotto del muro si risalgono i pochi metri che conducono al rifugio Vuillermoz-Perucca (2902 m). Lasciatolo alla sinistra si prende il sentiero che raggiunge la vicina morena che si percorre per un breve tratto per spostarsi poi al centro dell’anfiteatro roccioso; ora ci si sposta verso destra risalendo gli sfasciumi col sentiero che raggiunge l’inizio delle corde fisse sotto una bastionata rocciosa. Terminato il primo tratto si arriva ad un masso con una freccia gialla al quale, in assenza di neve se si vuole evitare di salire e poi ridiscendere, conviene proseguire diritto sulla traccia ritrovando appena oltre le corde fisse; proseguendo sulla cengia, sempre attrezzata, si supera un balconcino metallico arrivando in vista del colle ormai vicino che si raggiunge con un breve tratto in discesa.
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