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Mont Tantané – La Magdaleine (AO)
Quota | 2732 |
Dislivello | 1096 |
Difficoltà | EE |
Segnavia | 4,9,sn,6 |
Tempo | 5h00′ (giro completo) |
Il Mont Tantané si trova sulla dorsale che, separando la Valtournenche dalla Val d’Ayas, parte dallo Zerbion per terminare al Grand Tournalin. La salita si svolge per la sua dorsale sud-ovest su sentiero ripido e con qualche passaggio un po’ esposto che consente di guadagnare rapidamente quota; la discesa, invece, si sviluppa sulla cresta che scende dalla parte opposta e che, compiendo un ampio semicerchio panoramico con anche qui qualche breve passaggio esposto, giunge ad un colletto dal quale si scende poi comodamente su poderale e sentiero. Naturalmente il giro si può tranquillamente fare in entrambi i sensi. I panorami già dalla dorsale di salita sono di ampio respiro verso il comprensorio di Torgnon mentre dalla vetta sono estesi e molto belli sul gruppo del Rosa e sul Cervino; da non trascurare poi quelli verso la valle centrale con la Tersiva ed il Monte Emilius e l’alta valle di Valtournenche con Roisetta e Grand Tournalin.
Avvicinamento
Si percorre la A-5 Torino-Aosta uscendo al casello di Chatillon-St. Vincent e seguendo le indicazioni per Cervinia; giunti ad Antey St. André si devia a destra in direzione di La Magdaleine. Raggiunto il comune si sale tra le case arrivando alla frazione di Artaz dove si trova un parcheggio sulla destra al quale si lascia l’auto.
Descrizione
Dal parcheggio si prosegue sulla strada asfaltata che, dopo aver compiuto un paio di tornanti, termina e si sale sulla traccia a sinistra verso un sasso isolato dove si trova il segnavia. Salendo sul sentiero si incrocia la poderale che si attraversa riprendendolo subito (1830 m); passato uno steccato si tiene la sinistra e si continua su una sterrata al cui tornante, dove ne incrocia un’altra, si rimane alla destra per salire nel bosco con pendenza un po’ ripida. Alla quota 2046 m la sterrata termina e, con la pendenza che diminuisce, si prosegue su bel sentiero che, fuori dal bosco, arriva ad un bivio con paline (2098 m); camminando per pochi minuti si giunge ad una baita (2145 m) che si lascia alla destra e si prende il sentiero a sinistra dove si trova il segnavia su un sasso alla sinistra. Avendo davanti la nostra meta, con la dorsale da salire, ci si avvicina al boschetto sopra il quale si arriva ad una spalla (2244 m); qui il sentiero piega a destra uscendo dalla vegetazione per iniziare la salita della dorsale. Seguendo il filo di cresta si supera un primo saltino su rocce gradinate dopo il quale si trova un bivio segnalato da una palina (2363 m) con un sentiero che scende alla sinistra; continuando diritto si passa sulla destra un successivo dentino roccioso e si continua su facile sentiero sino ad un affioramento roccioso dove si trova anche una targa commemorativa. Anche questo si supera sulla destra con qualche breve ma ripido ed esposto passaggio riprendendo subito a camminare più comodamente avvicinandosi ad un’anticima. Rimanendo anche qui sul versante di destra si scende di qualche metro per poi traversare con qualche tratto esposto verso la vetta ormai vicina; giunti sotto di essa, con un ultimo strappo si raggiunge facilmente la croce di vetta. Da questa si inizia la discesa seguendo la traccia che ne percorre il filo superando facilmente qualche roccetta arrivando ad un colletto (2641 m); seguendo ancora fedelmente la cresta questa piega alla destra dove, con un breve passaggio un po’ esposto si supera un dentino e appena dopo si aggira sulla destra un altro dosso arrivando ad un bivio del sentiero (ometto, 2649 m). Ora, se non si vogliono superare i vicini gendarmi rocciosi che offrono passaggi di roccia, conviene deviare a destra seguendo i numerosi ometti che, dopo un tratto in traverso, ci fanno scendere più decisamente; si inizia quindi un traverso a sinistra passando una breve pietraia arrivando ad un altro colletto (2529 m) dopo il quale si aggira sulla destra la successiva puntina prendendo indifferentemente uno dei due sentieri in cui si biforca quello principale. Dopo questa si oltrepassa un successivo colletto (2504 m) dal quale si aggira, sempre a destra un dosso con un ripetitore, arrivando in vista del colletto dove si trova un traliccio e dove giunge una poderale; raggiuntolo (2448 m) si scende sulla strada, ignorando il sentiero che si stacca sulla destra (2348 m), sino al secondo tornante subito dopo il quale, sulla destra, parte il sentiero (2337 m). Ripresa la poderale (2271 m) la si percorre sino a trovare nuovamente il sentiero in corrispondenza di una palina (2212 m) dalla quale col sentiero si scende a ritrovare la sterrata (2193 m); si cammina su questa per pochi minuti arrivando così alla baita a quota 2145 m dalla quale si ritorna col percorso dell’andata.
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