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Colle Lavodillec – Fenis (AO)
Quota | 2869 |
Dislivello | 1438 |
Difficoltà | E |
Segnavia | 2, 5, 7, 102 |
Tempo | 4h00′ |
Il Colle Lavodillec si trova sulla cresta che scende a nord dalla Punta Tessonet e separa il vallone di St Marcel ad ovest da quello di Clavalité, sopra Fenis. La prima parte dell’escursione si svolge prevalentemente su comoda poderale ma mai monotona in quanto sia la Piana di Clavalitè quanto il vallone soprastante offrono ambienti ameni e suggestivi; una volta abbandonata la poderale ci si alza, senza difficoltà, nei classici ambienti di media e alta montagna dove un bel lago alpino, ripidi pendii erbosi e balze di roccia ci accompagnano sino alla panoramica insellatura. Il panorama è ampio e bello sul vallone di St.Marcel con le punte di Leppe,di Laval e Jean-Vert e, sul versante di salita, con la vicina Punta Rafrey ed il più lontano Mont Glacier.
Avvicinamento
Si percorre la A-5 Torino – Aosta uscendo al casello di Nus; alla rotatoria si prende la direzione di Fénis arrivando al comune che si attraversa sino a trovare l’indicazione per Clavalité; svoltando a destra si risale la stradina per qualche chilometro con numerosi tornanti entrando poi in un vallone che si percorre sino ad incontrare un cartello di divieto di transito 1537 m) lasciando l’auto nello slargo antistante alla sinistra.
Descrizione
Dal parcheggio si prosegue sulla strada che diviene subito sterrata e, dopo un breve tratto pianeggiante, inizia a scendere sino ad una palina (1525) dove si ignora la sterrata di sinistra per scendere alla destra sino al pianoro. Si cammina sulla poderale di fondovalle costeggiando il torrente sino a Maisonnasse dove si trova un bivio segnalato dalle paline al quale si rimane sulla destra attraversando un ponte di legno (1516 m). Rimanendo sempre alla sinistra del torrente si passando le baite di Bioley oltre le quali si trova un successivo bivio dove si ignora il sentiero che si alza sulla sinistra (1556 m); giunti in pochi minuti a Celey si passa l’ultima baita, dove termina la strada, indirizzandosi verso il bosco dove un bolle di vernice su un sasso ci indica l’inizio del sentiero. Con la pendenza si accentua si sale per una mulattiera che risale in diagonale la fiancata boschiva e, passati poco al di sotto di una baita diroccata (1725 m), si riprende la poderale proveniente dalla sinistra. Qui la pendenza spiana decisamente e si cammina comodamente verso la parte alta del vallone che a poco a poco si apre davanti a noi; giunti ad un ponte di pietra, lo si attraversa passando sulla sponda opposta dopo di che ci si alza leggermente sino ad un bivio segnalato da una palina (1853 m). Si prosegue per un lungo tratto sempre sulla sterrata che percorre ora il fondo dell’ampio vallone sino alla quota 1987 m dove sulla destra si trova un ometto dal quale si stacca un evidente traccia; abbandonato il sentiero si risale con alcuni tornanti il pendio di rada boscaglia arrivando ad un dosso erboso dove si perde un po’ nell’erba. Poco sopra il dosso la traccia piega sulla destra passando al di sopra di alcune balze rocciose iniziando un traverso ascendente sulla fiancata erbosa; seguendo qualche ometto, ma sempre su traccia evidente, si arriva ad incrociare di nuovo il sentiero (2143 m) proveniente dalla sinistra. Proseguendo col traverso ascendente si sale un basso promontorio erboso al quale si piega a sinistra; sempre su bel sentiero si arriva ad un paio di baite diroccate (2257 m) poco dopo le quali si trova un bivio segnato da un piccolo ometto (2271 m). Superato un basso promontorio, si piega leggermente a sinistra entrando nella parte alta del vallone dove questo si apre considerevolmente; camminando su bassa pendenza si giunge ad un bivio (2360 m) al quale si tralascia il sentiero di destra proseguendo verso la testata del vallone. Rimanendo alla destra (sinistra orografica) del torrente si raggiunge una zona pietrosa dopo la quale, spostandosi alla destra, si inizia la salita del pendio; qui la pendenza aumenta sensibilmente e, con numerosi tornanti, si guadagna rapidamente quota giungendo ad attraversare una canalino su terreno un po’ friabile. Aggirato il successivo costone la pendenza ora diminuisce e si compie qualche breve saliscendi tra i dossi erbosi dove si seguono i bolli gialli quando il sentiero si perde per brevi tratti nell’erba. Ripresa la salita, il sentiero si porta alla sinistra dove compie un paio di larghi tornanti su terreno anche qui un po’ franoso dopo i quali compie un breve diagonale arrivando in breve al colle.
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