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Palon di Tzére – Champoluc (AO)
Quota | 2679 |
Dislivello | 1025 |
Difficoltà | EE |
Segnavia | 6C, sn |
Tempo | 3h00′ |
Il Palon di Tzére si trova nella media Comba d’Aventine (vallone delle Cime Bianche), una valle laterale dell’alta valle d’Ayas. Il suo avvicinamento si svolge su comodo sentiero sino al colle a quota 2671 e successivamente su terreno misto di pietre ed erba che però non presenta alcuna difficoltà tecnica; dalla vetta, che risulta un po’ meno elevata dell’anticima, si scende dapprima su una aerea cresta ben camminabile e, dall’ometto a quota 2636 m, su un ripido pendio di erba olina con zolle e tracce di animali: proprio per la forte pendenza è consigliabile percorrere quest’ultima parte con terreno asciutto. I panorami risultano un po’ limitati dalle vette circostanti ma pur sempre piacevoli sul gruppo del vicino Tournalin e Cime Bianche ed anche su quello della più lontana Testa Grigia; belli sono anche gli scorci sulle vette di Cervino e Dent d’Herens.
Avvicinamento
Si percorre la A-5 Torino-Aosta e si esce al casello di Verres seguendo poi le indicazioni per Champoluc; raggiunto il comune lo si attraversa in direzione di St. Jacques dove si lascia l’auto nel parcheggio all’ingresso del villaggio.
Descrizione
Dal parcheggio si prosegue sulla strada asfaltata che, a sinistra della chiesetta, si alza tra le case del villaggio; al termine dell’asfalto si giunge ad una ponte che si supera arrivando così all’inizio del sentiero. Si sale sulla bella mulattiera lastricata attraversando un successivo ponte sulla destra avvicinandosi al bosco di conifere dove questa termina per continuare su un largo sentiero; questo, piegando leggermente a sinistra, arriva ad un bivio segnalato dalle paline (1875 m) al quale si devia a sinistra arrivando in breve al villaggio di Fièry (1885 m). Passati tra il vecchio albergo e la chiesetta si continua nel rado bosco attraversando poi un ponte sul torrente dopo il quale il sentiero, passando a distanza da Vasé, sale leggermente sulla sinistra. Nei pressi dell’uscita dal bosco si trova un bivio dove si prosegue diritto ignorando il sentiero che scende alla sinistra risalendo subito la fiancata erbosa con un traverso che giunge alle baite diroccate di Aventine (2180 m); giunti alla più elevata il sentiero, deviando decisamente alla destra, inizia una serie di ampi tornanti che superano un erto pendio erboso. Quando la pendenza spiana leggermente si costeggia il torrente arrivando ad un bivio segnalato dalle paline (2335 m) al quale si devia a destra attraversando un paio di ruscelli; appena superato il secondo si lascia un sentiero che scende alla destra (2327 m) e si prosegue in direzione della grande bastionata rocciosa. Il sentiero, passando sotto i pendii erbosi, lambisce l’alpeggio diroccato di Tzére (2534 m) compiendo un traverso con poca pendenza aggirando un basso promontorio roccioso; superatolo si cammina su terreno prevalentemente roccioso salendo ad un’insellatura (2671 m) dalla quale si devia decisamente a sinistra verso il vicino dosso, che risulta di poco più alto della vetta. Lo si raggiunge senza percorso obbligato risalendo il pendio di erba e rocce e dalla cima (2689 m) si scende sulla comoda dorsale erbosa raggiungendo, con una leggera risalita, il visibile ometto della cima (2679 m). Ora si percorre la cresta con la quale, digradando dalla parte opposta, si arriva ad un grande ometto di pietre situato ad un colletto (2636 m); da questo si scende il ripido pendio erboso sfruttando qualche zolla erbosa e tracce di animali e, con qualche tornante, puntare al visibile sentiero sottostante percorso in salita che si raggiunge poco distante le baite di Tzére.
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