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Monte Alom – Druogno (VB)
Quota | 1985 |
Dislivello | 1136 |
Difficoltà | E |
Segnavia | M03 |
Tempo | 2h45’ |
Il Monte Alom si trova nella parte bassa della dorsale che separa la Valle Isorno dalla Val Vigezzo in Ossola; un percorso senza difficoltà che, nella parte alta e dalla vetta, consente di avere panorami estesi ed importanti sia per i numerosi “4000” che si vedono, dal Rosa al trittico del Sempione fino a quelli di Saas Fee, sia per le altre vette che, anche senza raggiungere quelle quote, non sono certamente meno importanti dal vicino Leone, Breithorn e Cervandone fino alla lontana ma molto estetica piramide del Bietschhorn. Come detto non vi sono difficoltà sul percorso che attraversa estesi boschi passando da un bivacco per poi salire sulla panoramica dorsale che conduce in vetta.
Avvicinamento
Si percorre la A-26 Genova-Gravellona Toce uscendo al suo capolinea di Gravellona e proseguendo verso Domodossola; superato il capoluogo si esce allo svincolo per la Valle Vigezzo che si risale sino a poco prima di Druogno dove, in corrispondenza di un ampio slargo sulla sinistra, si trova la deviazione per Coimo. Risalita la stradina si raggiunge il villaggio dove, senza entrarvi, si devia decisamente a sinistra e si arriva nella parte superiore dell’abitato trovando, sopra le prime case, la partenza del sentiero.
Descrizione
Dalla strada si prende la mulattiera lastricata che raggiunge in breve la baita Algalet (915 m) dopo la quale, senza abbandonare la mulattiera, si rimane a sinistra ad un bivio arrivando subito sopra all’Alpe Varsaia (952 m) dove accanto alla fontana si trovano le paline dei sentieri (952 m). La mulattiera, che in breve diviene comodo sentiero, si alza con buona pendenza nel bosco di conifere giungendo all’attraversamento di un torrentello dopo il quale, percorso un breve tratto panoramico, si entra in una bella faggeta; qui il sentiero compie molti tornanti che guadagnano rapidamente quota sulla ripida fiancata dove, nella parte alta, si ignora un sentiero che si stacca alla sinistra (1362 m). Dopo pochi minuti di salita si arriva alle baite dell’alpe Cortina dove si trovano le paline in corrispondenza di un bivio alla sinistra del quale si trova anche un bivacco (1415 m). Qui, imboccato il sentiero di destra, si prosegue inizialmente in falsopiano per poi, con la pendenza che si impenna, risalire obliquamente la fiancata boschiva; quando la pendenza spiana decisamente, il sentiero devia alla sinistra arrivando ad una ripida dorsale che si risale faticosamente sino al suo culmine dove si trovano le paline in prossimità della Croce di Rovareccio (1733 m). Qui si prende il sentiero a destra che taglia per un breve tratto il pendio per poi raggiungere la dorsale che si segue fedelmente superando un boschetto; più avanti il sentiero punta decisamente verso un piccolo affioramento roccioso e, superatolo, la pendenza aumenta nell’ultimo tratto ancor più decisamente facendoci raggiungere in breve la croce di vetta.
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