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Mazza dell’Inferno – Forno Valstrona (VB)
Quota | |
Dislivello | 1033 |
Difficoltà | EE |
Segnavia | Z 10, bolli bianco-rosso |
Tempo | 2h30’ |
La Mazza dell’Inferno è una delle cime, insieme al Ventolaro e alla Scaravini, che da nord racchiudono la piccola ed incontaminata Val Strona, una bella “nicchia verde” che separa la Piana del Toce nella bassa Ossola e la Valsesia. Una cima selvaggia, come del resto le altre limitrofe, con sentieri che oltre gli alpeggi rimangono a tratti poco visibili per la scarsa frequentazione ma che danno quella bella sensazione di potersi muovere in ambienti solitari. Le difficoltà si concentrano nella parte finale sulla cresta dove, a seconda del percorso e dei passaggi scelti, può essere necessario appoggiare le mani o prestare attenzione, sui traversi brevi ma anche esposti, all’erba olina; proprio per questo motivo è sconsigliata la percorrenza di questo tratto con terreno umido.
Avvicinamento
Si percorre la A-26 Genova-Gravellona Toce e si esce al capolinea di Gravellona prendendo la direzione per Omegna; giunti all’ingresso della cittadina si devia alla destra seguendo l’indicazione per la Val Strona. Si risale la valle superando il capoluogo sino al villaggio di Forno dove si lascia l’auto nel parcheggio adiacente il tornante all’ingresso dell’abitato.
Descrizione
Dal parcheggio si entra nel villaggio superando l’Hotel del Leone e si prosegue sino ad una cappella con vicino una fontana dove, adiacente ad essa si trova la palina di inizio del sentiero; si risale la stradina sino ad uscire dall’abitato dove si cammina su un comodo sentiero erboso. Dopo una breve salita si giunge ad un bivio segnalato dalle paline al quale si prende il sentiero di sinistra (981 m) che sale più decisamente inoltrandosi a mezzacosta nella vallata per poi deviare ancor più a sinistra innalzandosi nel bosco con percorso un po’ ripido. Arrivati ad un bivio con un sentiero che si stacca alla sinistra (1181 m), lo si ignora e si prosegue nel bosco guidati da qualche bollo di vernice sugli alberi; quando la pendenza diminuisce si supera un canale e, dopo poco, si trova un ometto di pietre (1259 m) al quale si devia a sinistra sul pendio erboso sopra il quale si vede l’Alpe Cortone che in qualche minuto si raggiunge (1290 m). Raggiunta la palina che si trova accanto alla baita di destra, si riprende il sentiero pianeggiante che entra di nuovo nel bosco; usciti dalla vegetazione e passati sopra ad alcune baite, si attraversa il torrente sul fondo di un canalone dopo il quale si rientra per un breve tratto in un boschetto (qui il sentiero si sdoppia e conviene tenere la traccia di sinistra) passando poi si pendii più aperti. Risalendoli con ampi tornanti il sentiero supera un breve tratto di roccette subito dopo le quali si ignora la traccia che scende alla destra (1654 m); poco sopra si traversa il pendio a sinistra per arrivare direttamente alla vicina Alpe Campo che si vede all’ultimo (1736 m). Raggiunte le paline si devia a sinistra percorrendo il sentiero che taglia il pendio a mezzacosta per aggirare un dosso oltre il quale si arriva ad un colletto (1770 m); qui si può affrontare direttamente la breve cresta, appoggiando in qualche punto le mani, oppure aggirare sulla sinistra le prime roccette e successivamente rimanere su una labile traccia che aggira la puntina. Ora il sentiero, che a tratti scompare, rimane sulla cresta spostandosi leggermente per aggirare qualche piccolo spuntone su percorso a tratti esposto sino ad arrivare ad un colletto (1898 m) dal quale si vede l’anticima e la cime di poco più avanti; l’anticima si passa sulla destra traversando al di sotto del dosso con un traverso un po’ esposto su erba olina raggiungendo poi l’intaglio tra le due punte. Ora, su labile traccia, si compiono alcuni ripidi tornanti su erba arrivando in breve all’omino di vetta. Per la discesa si può percorrere la breve crestina erbosa che scende ad ovest sino al colletto dove si incrocia un sentiero (1902 m) che si percorre verso sinistra; passando sotto la vetta e l’anticima si va poi ad intercettare l’itinerario di salita nei pressi di un intaglio della cresta.
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