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Testa di Pian Fret – Fenis (AO)
Quota | 2715 |
Dislivello | 1219 |
Difficoltà | EE |
Segnavia | 2B, 2D, s.n., 3 |
Tempo | 3h15′ |
La Testa di Grand Fret si trova sulla dorsale che, nella Valle Clavalité sopra Fenis, dal colle Raye Chevrère si allunga verso nord terminando con la Punta Chermontane. L’escursione ad anello si sviluppa proprio in questo bellissimo vallone sulla sua destra idrografica percorrendo i ripidi boschi delle sue fiancate e, sopra di essi, il sentiero e la dorsale verso la cima che offrono un bellissimo percorso panoramico. E, nelle giornate terse, proprio il panorama merita una salita a questa cima che offre una splendida vista sull’intera catena alpina di confine dal Monte Bianco al Rosa mentre, dalla parte opposta, le selvagge vette del Ruvi,dell’Avic e dell’Iverta con i loro solitari valloni impervi. L’escursione non offre particolari difficoltà se non nella parte finale dove le poche decine di metri per raggiungere la vetta obbligano a salire su terreni ripidi ed un po’ esposti.
Avvicinamento
Si percorre la A-5 Torino – Aosta uscendo al casello di Nus; alla rotatoria si prende la direzione di Fénis arrivando al comune che si attraversa sino a trovare l’indicazione per Clavalité; svoltando a destra si risale la stradina per qualche chilometro con numerosi tornanti entrando poi in un vallone che si percorre sino ad incontrare un cartello di divieto di transito lasciando l’auto nello slargo antistante.
Descrizione
Dal cartello di divieto di transito si prosegue sulla strada che diventa subito sterrata e alla prima curva essa scende di pochi metri arrivando subito ad un bivio all’ingresso della Val Clavalité (1523 m); si prende ora la strada che sale leggermente verso sinistra passando accanto ad alcune baite sino a giungere a Chez Ramin (1564 m). Dietro a questa baita si trovano le paline che indicano di proseguire diritto entrando nel bosco di conifere; il sentiero ora sale decisamente con buona pendenza sino a quando, spianando un po’, attraversa verso sinistra una piccola zona con grosse pietre. Oltre questo tratto si giunge ad un bivio segnalato da bolli di vernice su una pietra (1826 m) al quale si prosegue alla destra alzandosi con una diagonale nel bosco. Quando la vegetazione diviene più rada si passa accanto ad un’imponente pietraia col sentiero che sale dolcemente sino ad un bivio segnalato da paline (2231 m); dalla palina si devia alla destra attraversando subito una piccola pietraia ed un rado boschetto di conifere dopo il quale, piegando leggermente a sinistra, ci si alza verso un colletto alla sinistra di una puntina rocciosa. Il sentiero lo raggiunge (2423 m) rimanendo alla sinistra di una piccola pietraia e qui, abbandonatolo, si svolta a sinistra per raggiungere una dorsale di rocce rotte; la si risale senza percorso obbligato oltrepassando un evidente ometto scegliendo il percorso migliore tra piccoli sfasciumi ed erba. Procedendo su questo terreno si raggiunge una punta dove si trova un grande ometto di pietre (2544 m) dove si devia a destra percorrendo la comoda dorsale di erba e pietrisco. Percorrendola pressoché sul filo si raggiunge un altro ometto (2635 m) dal quale si raggiunge, con percorso libero, l’evidente colletto a sinistra dell’anticima; da questo si rimane alla sinistra del pendio compiendo un breve traverso su alcune cenge e gradini erbosi con i quali si arriva sulla cresta. Ora, deviando a destra, non rimane che percorrere gli ultimi facili metri che ci separano dalla vetta sormontata da un ometto di pietre. Per il ritorno si ripercorre il cammino sino alla deviazione dal sentiero e si svolta a sinistra dapprima in leggera e poi, con qualche tornante più ripido, si prosegue traversando una zona franosa seguita da una breve pietraia. In pochi minuti si giunge all’alpeggio diroccato di Gran Bella Lana dove, sulla destra, si trova il bivio segnalato dalla palina (2336 m); rimanendo alla destra si scende con qualche tornante per poi traversare leggermente verso destra nel bosco attraversando un piccolo slargo erboso dove si perde per pochi metri il sentiero giungendo poi ad un bivio segnalato dai bolli di vernice su una pietra (2153 m) al quale si prosegue diritto. Il sentiero scende alternando tratti un po’ ripidi ad altri più riposanti dove ci si sposta gradatamente verso destra; attraversato un successivo slargo erboso si scende sino a superare sulla destra un piccolo passaggio tra i sassi dopo il quale, in pochi minuti, si giunge nel fondovalle. Qui si cammina verso destra sulla strada che lo percorre passando alla destra del laghetto artificiale dal quale, con una leggera salita, si ritorna al punto di partenza.
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