Punta Rosset, Grand Vaudala – Rhệmes N.D. – (AO)

18 agosto 2017 at 21:05

giancarlo

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Quota 3110 (Punta Rosset), 3274 (Gran Vaudala)
Dislivello 1437
Difficoltà EE/F
Segnavia 12, 13A, s.n., 13B, 13
Tempo 7h00′ (anello)

 

 

Traccia GPS

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Altimetria e dettagli


 

Le Punte Rosset e Grand Vaudala sono unite da una panoramica dorsale che separa l’alta valle di Rhêmes dal vallone del Nivolet in territorio piemontese. L’escursione è impegnativa sia per la sua lunghezza, oltre20 km, sia per alcuni tratti di semplice alpinismo nel salire la cresta della Punta Rosset e la prima parte della discesa dalla Grand Vaudala che richiede buon senso di orientamento; infatti la salita alla Punta Rosset comporta brevi passaggi su roccia e traversi un po’ esposti su terreno infido e ripido di pietrisco che richiedono condizioni di terreno asciutto, mentre la discesa dalla Grand Vaudala si svolge su ampie pietraie da percorrere con buona visibilità e conoscenza del territorio. Il resto dell’escursione comporta la semplice salita al Colle Rosset con un evidente sentiero ed in discesa la piacevole camminata sul “vecchio” sentiero 13B che attraversa ambienti solitari e poco frequentati. Il panorama dalle vette è ampio e molto bello sulle cime della valle di Rhêmes, sul gruppo del Gran Paradiso e sui pittoreschi laghi del vallone del Nivolet.

Avvicinamento

Si percorrela A-5Torino-Aostae si supera la barriera di Aosta est per uscire al casello successivo di Aosta ovest. Si prende la direzione per Aosta ed al semaforo si svolta a sinistra verso Courmayeur; superato il comune di Villeneuve si svolta a sinistra allo svincolo con l’indicazione per Rhệmes Notre Dame. Qui giunti si oltrepassa l’abitato raggiungendo, dopo qualche chilometro, un grande parcheggio, situato sulla sinistra, dove si può lasciare l’auto.

Descrizione

Dal parcheggio si prosegue sulla strada asfaltata sino al suo termine dove si trovano le paline di inizio del sentiero che si alza sino ad una baita situata poco sopra(1940 m); continuando poi in leggera salita si contorna un basso promontorio erboso avvicinandosi ad un ruscello che si attraversa e dove, dalla parte opposta, si trova il bivio del sentiero (1974 m). Svoltando quindi a sinistra si scende verso il torrente di fondovalle che si attraversa su un ponte di legno incontrando subito dopo un altro bivio (1976 m) al quale si tiene la destra. Si continua ora nel bosco poco fitto con molti tornanti dove la pendenza aumenta sensibilmente risalendo un largo canalone che sbuca nel lungo vallone di Vaudalaz; qui il sentiero spiana decisamente passando accanto ad un rudere (2299 m) e raggiungendo subito dopo le baite di Grand Vaudalaz (2338 m) situate tra i pascoli della parte bassa del vallone. Sul percorso, che continua in leggera pendenza a mezzacosta, si passa un bivio in prossimità di un ruscello dove si ignora il sentiero che si stacca sulla destra (2361 m); si compiono  poi alcuni saliscendi tra i dossi portandosi sulla destra per poi, arrivati nella parte alta del vallone, tenersi alla sinistra per risalire verso un pendio erboso a destra del quale si trova una bassa bastionata rocciosa. Puntando alla base di quest’ultima si prosegue, con un traverso, verso una grande pietraia che non si attraversa ma, doppiando un basso promontorio roccioso, ci si tiene alla sinistra iniziando la faticosa risalita verso il colle. Qui il terreno e l’ambiente cambiano decisamente dovendo camminare faticosamente su terreno molto ripido di pietrisco e fine detrito su un sentiero che, con molti stretti tornanti, si alza spostandosi ora a sinistra ed ora a destra del pendio di pietre. Passati sopra una puntina rocciosa si compiono alcuni passaggi un po’ esposti transitando sotto una roccia biancastra per affrontare l’ultimo ripido tratto del sentiero che in pochi minuti porta al panoramico Col Rosset (3020 m). Dall’insellatura si devia a destra seguendo la traccia che si dirige verso la cresta che, all’inizio, si affronta passando senza difficoltà alla destra del primo affioramento roccioso; raggiunto un piccolo colletto si sale un primo breve tratto ripido su roccette e sfasciumi mobili tenendo la destra del filo. Raggiunto il filo di cresta ci si sposta sul versante piemontese salendo un piccolo camino (ometto) dopo il quale si compie un traverso esposto per poi riprendere il filo; lo si percorre per qualche metro dopo di che si scende di qualche metro sulla sinistra per aggirare su detriti e rocce rotte una puntina rocciosa (esposto) dalla quale si ritorna in cresta. Seguendo la labile traccia si supera direttamente o si aggira a sinistra una roccia isolata giungendo ad un colletto posto sotto la cima (3046 m); da questo si sale un breve ma ripido tratto di terriccio arrivando ad una tozza punta dalla quale di perviene ad una successiva, l’ultima, che si aggira scendendo sulla sinistra (esposto) per risalire subito un ripido canalino di terriccio dopo il quale si cammina comodamente per raggiungerela PuntaRosset(3110 m). Da questa si cammina in leggera discesa sull’ampia cresta che inizia a salire dolcemente su pietrisco e rocce rotte; senza alcuna difficoltà si passa alla destra di una piccola cima (3133 m) sormontata da un ometto dal quale si raggiunge un ampio colle (3134 m). Da questo si segue una traccia sul pietrisco che passa prevalentemente sul filo scostandosi di poco per superare qualche breve tratto con rocce un po’ lisce ed una cimetta di rocce rotte;  nell’ultima parte la traccia si tiene prevalentemente sulla destra per raggiungere l’ampia dorsale finale dalla quale si arriva in pochi metri alla vetta dove si trova una piccola stazione nivometeorologica (3274 m). Dalla vetta si scende leggermente alla sinistra arrivando al colle sottostante (3214 m) da dove si scende, meglio alla sinistra, un breve ma ripido pendio di roccette mobili; giunti sulla pietraia sottostante si traversa alla sinistra (nevaio) dopo di che, senza perdere molta quota, si traversa ancora a sinistra su sfasciumi mobili un ripido pendio. Quando la pendenza spiana leggermente ci si sposta ancora a sinistra scegliendo il percorso migliore per raggiungere un pianoro inferiore di pietrisco dove si trovano gli ometti del sentiero (2963 m). Da questi si seguono i numerosi ometti e qualche bollo di vernice che ci fanno spostare alla destra scendendo verso alcune piccole conche pietrose e successivamente verso una striscia di detriti biancastri che si passano alla destra. Superate altre rocce biancastre ci si sposta ancora a destra verso una frana di rocce chiare dalla quale si scende alla sinistra andando ad attraversare un torrentello; camminando ora su prati e dopo una breve discesa ripida su rocce rotte si inizia un lungo traverso che taglia i pendii erbosi sotto le Punte Paletta scendendo poi un canale sotto il quale si arriva alle baite diroccate di Basei superiore (2435 m). Scendendo ancora, ed avendo ora ben visibile il rifugio Benevolo, si passa anche la baita di Basei inferiore (2336 m) col sentiero che, poco oltre essa, scende a sinistra con un paio di tornanti andando ad incrociare la poderale e da questa, con pochi metri di salita raggiungere il rifugio Benevolo. Ora non resta che percorrere senza difficoltà il sentiero “autostradale” che porta a Thumel ed al parcheggio.

 

1 Commento

  1. Giovanni 20 agosto 2017 Rispondi

    Ciao, Giancarlo e Stefania! Bella gita, anche io ho fatto nel 2010 il Col Rosset, provenendo dal rifugio Benevolo e scendendo al Nivolet, poi, lungo il magnifico piano, giù a Pont Balsavarenche ... Certo che vedere questa bellissima punta oltre i 3000 senza neve, va bene che è metà agosto, fa un po' tristezza. Che caldo! Auguri di tante altre belle gite e a presto!

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