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Punta Feluma – Valgrisenche (AO)
Quota | 3213 |
Dislivello | 1487 |
Difficoltà | EE/F |
Segnavia | 5, 4, s.n. |
Tempo | 4h30′ |
La PuntaFelumasi trova sulla lunga dorsale che separa le medie valli di Rhêmes Notre Dame ela Valgrisenche: è un piccola vetta rocciosa ed aerea, molto strapiombante dal versante Rhêmes, ed è sormontata da un ometto dal quale ci viene offerto un incredibile panorama a 360° sui “4000″ della catena alpina e sulle vette inferiori esteso anche in territorio francese. La salita si svolge su poderali e comodi sentieri sino al pianoro al confine con le morene; da queste si deve scegliere il percorso migliore, anche a seconda della stagione e delle eventuali condizioni di innevamento, verso la dorsale nord-ovest che si percorre alla sinistra per raggiungere con un ultimo facile tratto la vetta. La gita, soprattutto dalle morene in poi, comporta buon senso di orientamento e capacità di muoversi su terreni impervi ed è consigliata effettuarla can buona visibilità proprio per il percorso da effettuare tra le grandi pietraie. La discesa si può effettuare, anche senza deviare sul percorso di salita, direttamente e senza percorso obbligato sugli sfasciumi, a tratti mobili e ripidi, sulla destra della dorsale mettendo poi piede, dopo aver superato qualche grosso masso, sul filo dell’evidente morena dalla quale, con semplice e lineare percorso, si arriva nei pressi del termine del sentiero; questa via potrebbe anche essere considerata come alternativa di salita considerando però che sulla dorsale la progressione risulterà molto faticosa per il terreno di terriccio cedevole.
Avvicinamento
Si percorre la A-5 Torino-Aosta e, superata la barriera di Aosta est si esce al casello successivo di Aosta ovest prendendo la direzione per Courmayeur; giunti alla rotatoria dopo Arvier si seguono le indicazioni perla Valgrisenche. Si risale la valle e, dopo una galleria e prima di giungere al capoluogo, si devia a sinistra verso il villaggio di Planté dove si lascia l’auto nel piccolo parcheggio davanti alle case.
Descrizione
Dal piccolo parcheggio si sale alla destra sulla stradina selciata che passa tra le case sbucando sulla strada superiore dove si trovano le paline dei sentieri; da queste ci si alza nel prato passando sotto ad una croce lignea arrivando nei pressi di un canalone che si risale sul bordo. Arrivati poco più in alto il sentiero si sposta sulla destra arrivando nei pressi di un rudere (1869 m) per toccare subito sopra l’alpeggio di Verconey inferiore (1907 m). Lasciatolo alla sinistra si prosegue arrivando in un prato con alcuni massi isolati che si attraversano dirigendosi verso l’impianto di risalita; nei pressi di questi si arriva alle baite di Verconey superiore (1981 m) che si superano mettendo piede su una poderale. La si percorre verso destra attraversando il pendio per giungere, dopo un paio di tornanti, ad un bivio dove si prende la poderale che si stacca alla sinistra (2127 m); dopo alcuni tornanti ed un ulteriore spostamento sulla destra si arriva alla costruzione diroccata di Maison Forte che si supera sino a poco prima del secondo torrentello dove si trova un ometto ed una tozza freccia di sassi disegnata a terra dai quali, a sinistra, si alza un evidente sentiero (2367 m). Questo, ora con pendenza più accentuata, rimonta il pendio erboso con un paio di ampi tornanti dopo i quali, percorsi pochi metri in piano, ci si sposta verso destra al centro del valloncello; si sale avvicinandosi ad una paretina rocciosa dalla quale ci si sposta ulteriormente a destra verso alcune rocce nerastre dove si attraversa un torrente. Ora, salendo più direttamente, il sentiero si snoda su un tratto di erba e sassi sopra il quale, dopo una piccola conca, si dirige alla sinistra rimontando un ampio pendio erboso sopra il quale (2849 m) termina in prossimità di un pianoro di erba e detriti; questo, che si trova davanti al fronte di una grande morena, lo si percorre alla sinistra verso il canalino che la delimita dalla zona erbosa risalendolo raggiungendo il colletto sopra di esso (2904 m). Ci trova ora al margine di una grande conca morenica dalla quale bisogna spostarsi alla destra camminando tra grandi massi alternati a terriccio passando alla destra di un paio di laghetti glaciali avendo sopra la punta da raggiungere; sempre verso destra si punta alla dorsale nord-ovest alzandosi usando, a seconda del percorso scelto, eventualmente le mani per salire qualche grosso masso e brevi tratti ripidi di terriccio un po’ instabile. Ben prima di giungere in vista dell’ormai ridotto ghiacciaio della Louetta si rimane alla destra scegliendo il percorso migliore per salire tra comode cenge e gradini di roccia sino alla parte superiore della dorsale; senza raggiungerne il filo (dal quale si dovrebbe disarrampicare ad un intaglio) si intercetta una traccia verso sinistra (3124 m) camminando ora su terreno detritico e piccoli sfasciumi avendo già la punta davanti. La si percorre senza difficoltà rimanendo alla sinistra del filo di cresta percorrendo gli ultimi metri che conducono all’aerea vetta sormontata da un ometto.
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