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Gran Cima – Champoluc (AO)
Quota | 3022 |
Dislivello | 1578 |
Difficoltà | EE |
Segnavia | 13, s.n., 14A,14 |
Tempo | 4h00′ (Gran Cima), 6h45′ (anello) |
La Gran Cima si trova alla testata della Comba di Cuneaz sopra il Lago Perrin; la cima, che su qualche cartina risulta solo quotata, è molto panoramica con un magnifico giro a 360° interrotto solo dalla sagoma della Testa Grigia che ne interrompe un piccolissimo particolare. La salita si svolge, nella prima parte, sul sentiero che porta al lago Perrin e da questo si deve risalire il canalone di pietre seguendo i numerosi ometti che indicano la direzione sulla destra idrografica: in questo tratto bisogna porre attenzione alle numerose pietre instabili. Dal colle si seguono anche, anche qui, gli ometti che portano dapprima nei pressi della dorsale e poi verso le pietre sotto la vetta che si risalgono eventualmente usando occasionalmente le mani: questo ultimo tratto è consigliabile salirlo con le rocce asciutte. Dal lago si scende poi nel bel vallone di Mascognaz raggiungendo Champoluc a pochi metri dalla partenza, chiudendo così una bella escursione ad anello.
Avvicinamento
Si percorrela A-5Torino-Aostauscendo al casello di Verres e proseguendo perla Vald’Ayas, risalita la valle si arriva a Champoluc dove si parcheggia negli spazi all’ingresso del paese vicino al torrente.
Descrizione
Dalla chiesa del paese si passa alla sinistra dove si trovano le paline dei sentieri dalla quali si esce dall’abitato per salire nel bosco soprastante. Spostandosi con qualche piccolo tornante sulla sinistra si arriva ad incrociare la pista di sci che si attraversa in diagonale ritrovando il sentiero che rientra nel bosco (1738 m); compiuti un paio di tornanti, dove si trova anche una cappelletta, si sale più direttamente uscendo dalla vegetazione per giungere al villaggio di France (1916 m). Appena entrati tra le poche baite si trovano i bolli segnavia che indicano di deviare alla destra percorrendo per un breve tratto una stradina abbandonata la quale si devia a destra per attraversare un ponticello di legno; trovato subito un bivio (1922 m) si svolta a sinistra andando poi ad attraversare un prato e passare davanti ad una baita isolata. Spostandosi gradatamente sul pendio di sinistra si risale un breve traverso che raggiunge il bel villaggio di Cuneaz (2040 m) davanti alla chiesetta; si cammina alla destra attraversando il villaggio uscendo col sentiero che, a mezzacosta, arriva ad un bivio con una stradina che sale alla sinistra (2075 m). Ignoratala si continua col sentiero che ancora a mezzacosta va ad aggirare una costola erbosa entrando poi nel bosco dove ai attraversa una cascatella su un ponticello di legno; poco dopo si esce dal bosco trovando un bivio segnalato da bolli gialli su pietre (2168 m) dal quale si scende leggermente per attraversare un paio di ruscelli su ponti di pietra. Il sentiero ora si sposta sulla destra attraversando un rado boschetto per arrivare alla baita di Pian Long (2175 m) dalla quale si passa a sinistra attraversando poi un pascolo dirigendosi verso il basso pendio di fronte; piegando leggermente a sinistra si sale verso un boschetto dopo il quale si rimonta un pendio tra erba e sassi sbucando su un piccolo pianoro cha si attraversa dirigendosi verso il pendio erboso di fronte. Lo si risale con ampi tornanti che gradatamente ci spostano verso sinistra dove, con un ultimo lungo traverso, si raggiunge il colle Perrin (2648 m); da questo si scende di pochi metri e lo si contorna verso l’evidente canalone alla sinistra raggiungendolo nella sua parte bassa. Si sale inizialmente di poco alla destra per poi, quasi subito, riattraversare il torrentello e prendere la traccia che sale sul pendio di erba e terriccio; seguendo gli ometti si inizia a salire una prima pietraia con massi anche instabili sino a che la pendenza diminuisce temporaneamente dopo di che, spostandosi un po’ a sinistra, si sale ancora un breve tratto erboso per riprendere a salire una seconda pietraia con grossi massi. Salendo ancora un po’ a sinistra tra erba e sassi si raggiunge un pendio dapprima pietroso e poi di erba e sassi che si attraversa, seguendo gli ometti, senza guadagnare quota; arrivati poco sopra la testata del canale si scende di pochi metri andando a prendere la traccia che scende dal colle raggiungendolo con un ultimo strappo un po’ ripido. Dal colle (2897 m) si devia a sinistra verso il piccolo pendio erboso dove, seguendo gli ometti, ci si alza direttamente verso le rocce della dorsale; senza raggiungerle si devia a sinistra salendo qualche gradino un po’ alto che portano ad un traverso su rocce lisce poco inclinate. Senza proseguire troppo in avanti, si piega a destra per risalire più direttamente le ultime rocce che conducono alla panoramica vetta. In discesa si ritorna al colle ed al pianetto sottostante e, volendo, si può proseguire nella parte più centrale del canale, seguendo anche qui alcuni ometti, si raggiunge la parte mediana dove ci si sposta leggermente a destra e raggiungere il fondo con una linea che passa poco al di sotto a quella di salita. Ritornati al lago lo si contorna alla sinistra raggiungendone l’estuario che si attraversa pendendo il sentiero che si avvicina alla piccola forra del torrente dal quale si allontana per traversare sul pendio erboso; dopo un tratto in leggera discesa, si perde quota velocemente verso una torre rocciosa dalla quale si scende più dolcemente traversando ancora sul pendio erboso. Giunti ad una piccola spalla con alcune rocce, si scende passando alla sinistra di una baita isolata (2270 m) dopo la quale, compiuto un semicerchio alla sinistra, si arriva a Toulassa (2114 m) per scendere dapprima direttamente e poi con un traverso a sinistra e raggiungere l’alpeggio di Chavanne (2045 m). Da qui si segue la poderale superando la baita di Vieille (1954 m) ed entrati nel bosco si prosegue giungendo in vista del bel villaggio di Mascognaz; si passa in mezzo alle case scendendo dapprima sul prato e poi nel bosco dove si trova una cappelletta (1745 m) ed un bivio dove si prende il sentiero di destra. Scendendo più decisamente si arriva nei pressi di una cascata che, poco più in basso, si attraversa su un ponte per seguire la stradina che arriva a qualche decina di metri a sinistra del sentiero di salita.
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