Monte Zughero – Baveno (VB)

15 aprile 2018 at 10:06

giancarlo

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Quota 1231
Dislivello 1096
Difficoltà E
Segnavia M3, M2, M3a, bolli bianco rossi
Tempo 5h (anello completo)

 

 

Traccia GPS

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Altimetria e dettagli

 

 

Il Monte Zughero è una panoramica cima che si trova sulla dorsale che scende a nord est dal Mottarone sopra Baveno sul Lago Maggiore; è proprio su questo bacino e sulle montagne circostanti che offre un eccezionale vista a 360° che spazia dalle montagne ossolane, ai laghi del varesotto sino alla pianura circostante. I sentieri, mai impegnativi, sono ben visibili e segnalati ottimamente dalle paline; essi percorrono boschi non molto fitti compiendo un anello di circa 15 km e offrendo di tanto in tanto begli scorci sul lago compreso quello che si gode dalla vetta del Monte Camoscio, che si tocca durante la salita. La quota e l’esposizione ne consigliano la percorrenza nei periodi di inizio o fine stagione escursionistica.

Avvicinamento

Si percorre la A-26 Genova-Gravellona Toce uscendo allo svincolo di Baveno; al bivio si seguono le indicazioni per il camping “La Tranquilla” sino ad una pizzeria dove si trova uno slargo con sulla destra le indicazioni del sentiero. Volendo si può lasciare l’auto nel posteggio, altrimenti si sale ancora per la stradina sulla destra sino a dove termina l’asfalto lasciando l’auto nei piccoli slarghi ai fianchi della salita.

Descrizione

Dal parcheggio si risale ancora la stradina che diviene quasi subito sterrata; superato il metanodotto si giunge ad una presa per l’acqua per proseguire alla destra dove il sentiero si restringe un po’. Arrivati ad uno slargo nel bosco il sentiero piega anche qui a destra andando ad incrociare, dopo pochi minuti, il bivio per la ferrata dei “Picasass” (444 m) al quale si rimane alla sinistra; raggiunto in pochi minuti il bivio successivo (463 m) si piega a destra salendo il bosco dapprima direttamente e poi, spostandosi verso destra, si compie un lungo traverso ascendente. Attraversati alcuni canaloni si trova un tratto gradinato un po’ più ripido sopra il quale, continuando a spostarsi sulla destra, si supera senza difficoltà un gradino roccioso; ripreso il sentiero si arriva ad un bivio (855 m) al quale si prosegue a destra giungendo sotto le rocce del Monte Camoscio che, risalite con un po’ di attenzione, consentono di raggiungerne la croce di vetta (869 m). Ritornati al vicino bivio, si continua diritti trovando subito uno slargo erboso in fondo al quale è ubicato il piccolo rifugio Amilcare (862 m). Alla sinistra di questo si vedono i segnavia in prossimità di alcune rocce lisce sopra le quali si attraversa una piccola radura e, piegando a sinistra, si perde quota nel rado bosco sino a raggiungere on colletto (967 m); da questo, rimanendo all’inizio leggermente sulla destra della dorsale, si compiono alcuni saliscendi. Superata poi sulla sinistra una puntina si continua, senza guadagnare molta quota, con percorso panoramico sino ad un colletto situato alla base di un’alta parete rocciosa; si risale alla sinistra di quest’ultima contornandola e, perdendo ancora leggermente quota, si può già scorgere la meta della gita. Scesi ancora di poco si arriva ad una palina (916 m) dalla quale, poco più sotto, si raggiunge l’Alpe Veidabia (882 m). Davanti alle baite si trovano le paline che ci indicano di deviare a destra dove si trova subito un bivio al quale si continua diritto su una sterrata. Camminando in piano si raggiunge ben presto un bivio (883 m) dove, abbandonata la sterrata, si svolta a destra iniziando la salita su una larga mulattiera; questa, che a mano a mano che si sale si trova un po’ deteriorata dall’azione erosiva dell’acqua, raggiunge una palina (1086 m) alla base di un ripido pendio. Lo si risale un po’ faticosamente sul sentiero che, anche qui, è rovinato dall’acqua e arriva nei pressi di una caratteristica roccia che si supera sulla sinistra risalendo alcune rocce lisce sopra le quali, piegando a destra ad una palina, si raggiunge subito la panoramica vetta. Per il ritorno si raggiunge di nuovo l’Alpe Veidabia dove, appena prima di questa si trova un bivio segnalato dalle paline al quale si scende alla destra. Dapprima si costeggia il torrente scendendo poi più decisamente su una dorsale boschiva sino ad in bivio (631 m); qui si devia a sinistra attraversando con qualche saliscendi alcuni canaloni e, ripreso a scendere più decisamente, si ritorna al bivio incrociato all’andata e dal quale si ritorna al punto di partenza.

 

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