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Motta di Pleté, cime ovest e est – Valtournenche (AO)
Quota | 2844 punta ovest, 3020 punta est |
Dislivello | 1205 |
Difficoltà | EE |
Segnavia | 19,s.n., 63, 21 |
Tempo | 3h15′ punta est, 5h45 giro completo |
Il Motta di Pleté è un massiccio composto da tre punte (ovest, centrale ed est) che si trova nella parte alta del comune di Valtournenche. Il sentiero ufficiale raggiunge solo la punta ovest e da questa, volendo ignorare la punta centrale più decentrata, si cammina su terreni mai troppo impegnativi sino al colletto a quota2956 m; dopo questo il terreno di salita diviene più impegnativo su terreno, per buona parte, di rocce rotte e terriccio friabile con qualche ometto che indica la giusta direzione. Il ritorno, oltre che per quello dell’andata, si può effettuare anche dal vallone dove si trovano le piste di sci, compiendo così un “semi anello”. I panorami dalle punte salite sono sempre splendidi sul Cervino,la Dentd’Herens, le Grandes Murailles ed il Breithorn; molto belli sono anche quelli sui vicini Roisetta e Tournalin e sui più lontani gran Paradiso e Grivola.
Avvicinamento
Si percorre la A-5Torino-Aostae si esce al casello di Chatillon dove si seguono le indicazioni per Valtournenche; raggiunto il capoluogo della vallata, lo si oltrepassa risalendo la valle sino ad una galleria dove, appena dopo l’uscita, si devia sulla strada che si alza a destra arrivando all’Hotel “Les nieges d’antan” sotto il quale si trovano un paio di comodi parcheggi.
Descrizione
Dal parcheggio si prende il sentiero che parte dalla destra e, costeggiata subito la torbiera, piega poi a sinistra per attraversare un torrentello su un ponte di legno ed entrare nel bosco. Giunti ad un bivio (2029 m) si rimane sulla sinistra salendo con pendenza regolare ed arrivare alle baite di Manda inferiore (2116 m) dove si trovano le paline dei sentieri; saliti appena sopra di esse, si giunge ad una sterrata che si percorre per un breve tratto a destra sino ad una palina. Svoltato a sinistra si percorre un largo sentiero erboso che sbuca su una stradina asfaltata; la si risale per un buon tratto sulla destra aggirando un dosso erboso dopo il quale si giunge ad una baita isolata e, appena oltre questa, si trova un bivio segnalato dalle paline (2315 m). Qui si prosegue sulla poderale a sinistra sino ad un alpeggio appena prima del quale si prende il sentiero che si stacca dalle paline segnaletiche (2332m). Oltrepassata una vicina baita in pietra ci si sposta gradatamente sulla destra per attraversare un poco inclinato pendio sul quale si prosegue diritto ad un bivio segnalato da una palina (2431 m); alzandosi progressivamente col traverso sul pendio erboso e prima di aggirare un costone erboso, si arriva ad un bivio segnalato con bolli di vernice sulle pietre (2451 m). Proseguendo nell’aggiramento del costone ci si alza più decisamente deviando poi sulla destra per traversare l’ampio pendio erboso; qui, salendo alcuni tratti di terriccio friabile, ci si dirige verso un piccolo promontorio che si raggiunge dopo un breve strappo ripido costeggiando le rocce alla sinistra. Superatolo, la pendenza spiana decisamente e si prosegue sul sentiero un po’ inerbito dove si seguono anche alcuni ometti; deviando prima leggermente alla sinistra e poi sulla destra, si punta ad una piccola conca pietrosa. Alla sua testata si trova un bivio (2794 m) dove si devia a sinistra per iniziare un traverso sulla fiancata che conduce ad un colletto sul quale si trova un muretto a secco; da qui si devia a sinistra e si risalgono gli ultimi metri che conducono al piccolo ometto della vetta ovest (2844 m). Ora si ritorna al colletto e, da questo, si risale il breve ma ripido pendio erboso che porta alla quota2877 mdove si trova un grosso ometto; si prosegue scendendo verso sinistra mettendo piede in breve nel pianoro sottostante dove si piega alla destra in direzione di un ampio promontorio di rocce lisce. Superatele si arriva nel successivo valloncello che si sale in direzione di un colletto con una grande roccia squadrata; senza percorso obbligato e, seguendo qualche ometto, su terreno di erba e pietrisco lo si raggiunge da destra a sinistra. (2956 m). Rimanendo leggermente sulla destra del filo di cresta, si arriva nei pressi di una puntina che si supera, aggirandola poi sempre sulla destra, scendendo di pochi metri traversando su sfasciumi non troppo ripidi. Si arriva quindi ad un colle, alla stessa quota del precedente, (2956 m) dove si trova un evidente spuntone di roccia; rimanendo sempre sulla fiancata destra, si traversa su rocce rotte riprendendo poi subito il filo di cresta che, con un ultimo tratto in poca pendenza, conduce ad una prima puntina. Da questa si percorrono pochi metri su una crestina ben camminabile che termina alla successiva puntina alla stessa quota della precedente. Per il ritorno si ritorna con lo stesso percorso, dopo la fascia di rocce lisce, sino ad una quota di2850 mcirca dove si piega a sinistra per scendere un valloncello che riporta al bivio a quota2794 m; qui il sentiero devia a sinistra e, con qualche lieve saliscendi, si traversa scendendo poi più direttamente a destra su un’ampia dorsale erbosa. Arrivati ad un bivio (2657 m) dal quale si scende su una poco marcata dorsale erbosa verso la stazione di partenza della seggiovia; raggiuntala (2432 m), si trova un bivio segnalato dalle paline sul muro e si devia a destra ritrovando il sentiero che si alza in corrispondenza di una balza erbosa. Percorrendolo su buona traccia, si attraversa qualche vallettina e, compiendo qualche saliscendi, si ritorna al bivio a quota2451 mdal quale si rientra con lo stesso percorso dell’andata.
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