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Passo Alto – La Thuile (AO)
Quota | 2865 |
Dislivello | 1443 |
Difficoltà | E |
Segnavia | 3,15, AV 2 |
Tempo | 3h45′ |
Il Passo Alto, o Haut Pass, mette in comunicazione nel periodo estivo la stazione sciistica diLa Thuilecon l’alto vallone di Promoud nel territorio diLa Salle; il sentiero, ben segnato, è anche parte dell’itinerario dell’Alta Via 2. Durante la salita, nella zona boschiva, si possono fare piacevoli soste panoramiche raggiungendo le cascate con brevi deviazioni; successivamente, giunti al rifugio, il panorama diviene bellissimo sui ghiacciai del Rutor. Un po’ più chiusa è la visuale dal colle, che si raggiunge salendo per la selvaggia Comba di Usellettes, ma comunque piacevole, sui laghetti della Comba, sull’imponente Mont Paramont e la vicina Punta Bianca e su parte dei ghiacciai della vallata; dall’opposto versante si vede il vallone di Promoud, con il piccolo lago di Lantaney nella parte bassa, e sul fondo il massiccio del Grand Combin.
Avvicinamento
Si percorre la A-5Torino-Aosta e, superata la barriera di Aosta est, si prosegue uscendo allo svincolo di Morgex; deviando a sinistra si segue l’indicazione per Courmayeur e giunti a Pré St. Didier si svolta a sinistra in direzione di La Thuile. Arrivati nella stazione sciistica, si seguono le indicazioni per la località di La Jeux dove si trova un comodo parcheggio.
Descrizione
Dal parcheggio si prende il largo sentiero che, partendo alla sinistra delle paline, contorna sulla sinistra un pascolo; avvicinandosi poi al torrente, lo attraversa su un ponte di legno restringendosi un po’. Ci si alza nel bosco con un breve tratto protetto da un corrimano metallico arrivando in pochi minuti al bivio per la prima cascata e, dopo un breve tratto pianeggiante, si riprende a salire sul sentiero a fondo pietroso. Dopo aver attraversato un torrente su un ponticello, si esce temporaneamente dal bosco e si passa alla sinistra della baita di Parcet (1776 m) costeggiando la conca erbosa alla sinistra; dirigendosi nuovamente verso il bosco ci si alza con un traverso che, attraversata una piccola frana di pietre, ci fa avvicinare alla seconda cascata. Rimanendo alla sinistra ad un bivio nei pressi di un ponte di legno, ci si alza di poco per poi costeggiare il torrente con un breve tratto pianeggiante; ripresa la salita si rimane alla sinistra al bivio per la seconda cascata e, dopo pochi minuti, anche a quello per la terza. Dopo alcuni stretti tornanti un po’ più ripidi si arriva ad un bivio al quale si rimane alla sinistra (2108 m) e si risale poi un breve tratto ripido che porta ad un intaglio; superatolo, si scende leggermente per arrivare in una conca dove si trova il Lac du Glacier e, appena alla sinistra, l’Alpage du Glacier (2148 m). Passatolo alla sinistra, si salgono alcuni tornanti e poi, con un traverso ascendente, si arriva alla base di un alto canale sulla sinistra; lo si risale con molti tornanti e, poco dopo la sua sommità, si trova un bivio segnalato dalle paline (2460 m) al quale si rimane alla destra. Ci si sposta con percorso panoramico verso un’ampia insellatura oltre la quale si giunge in vista del rifugio Deffeyes che in breve si raggiunge con un tratto pianeggiante (2489 m). Dall’ometto di fronte al rifugio si scende verso il fondo del valloncello attraversando qualche rigagnolo e, tenendo la sinistra, dirigersi verso una zona di grossi massi; attraversatili, si costeggia il torrente spostandosi poi verso il centro passando alla destra di un grosso isolotto roccioso per superare un basso gradino erboso entrando così nella parte alta della Comba des Usellettes. Avvicinandosi al suo fondo si piega verso il centro avvicinandosi ad una parete rocciosa che si trova sulla destra all’inizio di un canale di pietre; passati tra qualche masso ci si avvicina al canale prima del quale si svolta a sinistra salendo verso un promontorio roccioso e, successivamente, tra enormi massi. Alternando brevi tratti in salita ad altri più blandi, si supera una roccia inclinata dove cola dell’acqua (eventuale verglass) e, quando la pendenza spiana nuovamente, si scende di pochi metri verso un successivo pianetto erboso. Lo si attraversa al suo centro deviando a sinistra prima del pendio della pietraia; questa la si risale alla sinistra su terriccio, seguendo anche gli ometti presenti, senza deviare però verso la costola morenica alla destra. Si arriva poi ad un erto pendio erboso dove il sentiero di pietrisco, a volte sdrucciolevole nei tratti più ripidi, compie stretti tornanti per risalirlo sino a traversare, con pendenza più blanda, verso l’ormai vicino ed evidente intaglio sormontato da un grosso ometto.
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