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Becca de Fontaney – Nus (AO)
Quota | 2971 |
Dislivello | 1200 |
Difficoltà | EE |
Segnavia | 11 |
Tempo | 3h30′ |
La Becca de Fontaney è la punta più meridionale della cresta che scende verso sud-est dalla Becca del Merlo, vetta principale della Comba di Cuney. La cima, a torto poco frequentata, merita senz’altro per il bel panorama dato che si protende come un pulpito su tutto il vallone di Fontaney ed offre un magnifico colpo d’occhio sulle cime della bassa Valle d’Aosta. Dal lago Pisonet il tracciato si svolge su terreno pietroso e, verso la cima, anche un po’ franoso; il tratto dal colletto alla vetta deve essere percorso con attenzione e con rocce asciutte vista l’esposizione e la mobilità di alcune di queste. L’itinerario può partire anche da Lignan ma con questa variante si recupera un po’ di dislivello e soprattutto si evita la monotonia della salita dalla frazione principale sino a Tsa de Fontaney.
Avvicinamento
Si percorre la A-5 Torino-Aosta e si esce al casello di Nus. Si continua sulla statale di fondo valle che passa al di fuori dell’abitato e in corrispondenza di un incrocio si devia a destra seguendo le indicazioni per la valle di St. Barthelémy; si attraversa il paese e si percorre la strada che si alza con numerosi tornanti. Dopo alcuni chilometri si giunge alla frazione di Lignan e dalla piazzetta si svolta a sinistra in direzione di Porliod; dopo aver superato un paio di altri villaggi si arriva nel comodo piazzale antistante l’area pic-nic di Porliod dove si può lasciare l’auto.
Descrizione
Dal parcheggio si sale per il sentiero che parte in corrispondenza delle evidenti paline poste sul lato opposto della strada, si attraversano le poche baite di Larset damon situate poco al di sopra e, sulla sterrata, si trova subito una palina (1930 m) che indica il sentiero da imboccare sulla sinistra. Il tracciato sale direttamente nel bosco senza tornanti per sbucare quasi subito in un piccolo pascolo aperto nei pressi di una baita che non si tocca ma svolta decisamente a sinistra per rientrare ancora nel bosco. Sempre con pendenza sostenuta si sale tagliando il pendio verso sinistra andando ad incrociare una prima volta la poderale (2133 m) e, camminando ancora per poco nel bosco, la si incrocia definitivamente una seconda volta uscendo all’aperto su dolci pendii di pascolo. Salendo col sentiero che attraversa la distesa erbosa si passa accanto ad una grossa pietra con un bollo giallo e poi si incrocia, in corrispondenza di una palina, il sentiero proveniente da Lignan (2241 m). Da qui si raggiunge in breve l’alpeggio di Tsa de Fontaney (2307 m) e da esso si devia sulla destra dirigendosi verso una larga mulattiera che si inoltra nel vallone terminando in corrispondenza di un pianoro; da qui si oltrepassa una pietra col segnavia e si sale con percorso ondulato tra i dossi erbosi arrivando a scorgere in alto la larga insellatura con una grossa croce in corrispondenza del col du Salvé. Camminando in lieve pendenza e compiendo qualche tornante si passa accanto ad un piccolo laghetto e, dopo aver lasciato sulla destra un sentiero ad un bivio (2531 m), con poche svolte ancora si raggiunge infine in col du Salvé (2569 m). Dal colle si prosegue sul sentiero seguendo le indicazioni per il rifugio di Cuney, che si può già vedere in lontananza, oltrepassando dapprima una palina segnaletica (2585 m) e successivamente, perdendo quota, una palina di legno (2565 m) che indica sulla sinistra il percorso attrezzato chiamato “Il passet” (EE). Seguendo dunque la traccia che scende leggermente sulla destra, si attraversa una zona franosa e si passa sotto ad un’alta bastionata rocciosa iniziando poi a risalire un versante erboso dove si incrocia un sentiero proveniente dal fondovalle (2559 m); appena oltre si devia sulla sinistra rimontando un promontorio, dove si ricongiunge il sentiero del “Passet”, e passando tra le ondulazioni del terreno si arriva ad alcune paline segnaletiche. Continuando sulla sinistra si arriva in breve al piccolo pianoro dove è situato il rifugio Oratorio Cuney con accanto appunto l’Oratorio omonimo. Sul muro del rifugio si trova, a destra dell’ingresso, la palina che indica la direzione per la nostra meta e, tenendo la sinistra ad un bivio in corrispondenza di una palina di legno, si rimontano alcuni dossi morenici, rimanendo sempre sulla sinistra, puntando ad una bassa bastionata di grosse rocce che si sale con percorso ben segnalato da bolli di vernice gialla. Passanco ancora per poco tra le rocce si arriva alla conca dove è situato il lago Pisonet (2738 m). Si contorna il lago sulla sinistra e si raggiunge l’inizio della pietraia, dove si trova un segnavia, che si sale dapprima su una bella traccia con poca pendenza ma, a mano a mano che ci si avvicina al fianco della montagna, la pendenza aumenta sensibilmente ed il sentiero, ora di terriccio e detriti friabili, sale con tornanti sempre più stretti e raggiunge un colletto (2938 m). Da qui si sale sulla cresta contornandola sul versante di destra e si individua una labile traccia che la segue qualche metro sotto il filo, si passa su una cengia esposta e si risale sul filo di cresta per passare dall’altra parte; si continua a salire su sassi non molto grossi appena sotto il filo puntando all’oramai prossimo omino di vetta posto sopra un grosso masso e che si raggiunge con un’ultima facile arrampicata.
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