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Becca di Nona – Gressan (AO)
Quota | 3141 |
Disl. | 1448 |
Segnavia | 16 |
Diff. | EE |
Tempo | 3h45′ |
La Becca di Nona è una montagna a forma di piramide che domina a sud la città di Aosta. La sua ascensione non implica alcuna difficoltà tecnica ma solo un adeguato allenamento per affrontare, oltre al dislivello, anche lo sviluppo dell’itinerario che supera i diciotto chilometri. La salita si può idealmente dividere in due parti: la prima, con la risalita della pista di sci e l’attraversamento dei valloni di Chamolé e di Comboé e che arriva a quest’ultimo alpeggio, può considerarsi di avvicinamento mentre la seconda, da Comboé alla vetta, è la salita vera e propria con pendenze elevate e continue. Una volta in cima si rimane senz’altro ripagati dalla fatica nell’ammirare il panorama verso sud che si offre a noi con una visuale a 180° dal Gran Paradiso al gruppo del monte Rosa e la vista spettacolare sulla sottostante città di Aosta, mentre a nord si trova l’imponente mole del monte Emilius.
Avvicinamento
Si percorre l’autostrada Torino-Aosta e si esce al casello di Aosta est; si prosegue seguendo le indicazioni per Aosta imboccando la superstrada dove in prossimità di un semaforo si trovano le indicazioni per la località sciistica di Pila. Si percorre la strada con molti tornanti sino ad arrivare al grande parcheggio posto appena al di sotto dell’arrivo delle telecabine.
Descrizione
Prima possibilità:
Dal parcheggio si risalgono le scale metalliche che portano all’arrivo delle telecabine e ci si porta sulla sterrata delimitata da uno steccato che continua sulla destra sino ad incontrare ad un bivio le paline di partenza dell’itinerario. Si svolta a sinistra e si continua sulla strada che attraversa una pista da sci, si prosegue passando sotto alla seggiovia e alla successiva pista si devia a destra (prima del proseguimento della strada c’è un bollo segnavia su di un sasso) e la si risale integralmente compiendo qualche zig-zag nei punti più ripidi.
Seconda possibilità
Giunti a Pila si supera il parcheggio dell’arrivo degli impianti e si prosegue, passando sotto il tunnel, raggiungendo quello superiore adiacente la scuola di sci in località Gorraz. Lasciata l’auto, si passa davanti alla scuola, si attraversa la pista di sci e la si risale alla sinistra; passati davanti ad vicino un punto di ristoro, si devia a sinistra sul sentiero che inizia in corrispondenza di un cartello ligneo con gli itinerari della zona. Si arriva ad una pista di sci che si attraversa per salire ad una baita dalla quale si continua salendo nel bosco; qui si attraversa un’altra pista ed alcuni tracciati per le mountain bike arrivando ad intercettare la pista di sci dove, si trovano le paline, dalle quali si continua a destra, congiungendosi con l’itinerario di avvicinamento precedente.
Alla fine di questa lunga risalita si arriva ad un ampio pascolo in cui sulla sinistra si vede chiaramente l’alpeggio di Chamolé (2151 m) che si raggiunge o attraversando liberamente i prati o, seguendo fedelmente l’itinerario del sentiero, contornare da destra a sinistra la conca erbosa. Nei pressi dell’alpeggio si trovano alcune paline segnaletiche che ci fanno proseguire sulla poderale per poche decine di metri sino ad un evidente bivio dove si prende il sentiero che si stacca sulla destra. Questo sentiero risale leggermente la fiancata della montagna per arrivare nei pressi di una croce lignea posta appena sopra il panoramico col Plan Fenetre (2221 m) e dove ci si trova davanti la grande piramide della Becca di Nona; da qui si scende perdendo poco più di cento metri di dislivello e si giunge all’alpeggio di Comboè (2115 m) dove si trova una chiesetta dedicata a Santa Maddalena e si prosegue diritto avvicinandosi al corso del torrente passando accanto ad un piccolo laghetto. Superatolo si tiene la sinistra ad un bivio poco distante (2125 m) e si risale un po’ ripidamente un rado bosco di conifere e rododendri per giungere ad un pianoro dove si trova dapprima un bivio (2309 m) e successivamente un rudere (2379 m) che si oltrepassa e per percorrere una bassa morena erbosa che si dirige verso una marcata costola che scende dal fianco della Becca di Nona. Avvicinandosi alla montagna la pendenza aumenta sensibilmente e con qualche tornante si arriva ad un altro bivio (2630 m) dove si prende la traccia di sinistra e si risale faticosamente con stretti tornanti la dorsale erbosa passando a sinistra di un evidente dentino rocciosa e poi, sempre con una serie di stretti e ripidi tornanti, ci si sposta un po’ verso sinistra. Ora si ritorna sulla costola, la si contorna e, lasciata a sinistra la traccia che scende al col Carrel (3104 m), si arriva alla statua della Madonna posta sulla vetta che si vede all’ultimo momento.
Per il ritorno, volendo fare un giro più completo, si può scendere sino al bivio posto pochi metri sotto la vetta e da questo, per una traccia su terreno ripido di fini detriti, si scende sino al ben visibile colle Carrel dove è situato il bivacco Federigo (2921 m); poco sotto a questo si trova un piccolo laghetto sulle sponde del quale si trova il recente Chalet Peccoz (2883 m), costruzione privata del comune di Charvensod.
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