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Col d’Arp, Col de la Youla (anello) – Courmayeur (AO)
Quota | 2586 (Arp), 2664 (Youla) |
Dislivello | 1358 (Arp), 1443 (Youla), 1456 (anello) |
Difficoltà | E |
Segnavia | 1A, 8, 6, TMB, AV2 |
Tempo | 3h30′ (Arp), 3h45, (Youla), 6h30′ (anello) |
I Colli d’Arp e di Youla si trovano nel comune di Courmayeur alla testata degli omonimi valloni di cui il primo lo si risale completamente e l’altro lo si contorna dall’alto; la discesa si effettua nel vallone opposto dell’andata passando nell’ultima parte, e solo per un breve tratto, dagli impianti del comprensorio sciistico. I sentieri sono sempre evidenti anche se, soprattutto dal Col d’Arp in poi, con pochi bolli di vernice e le pendenze, escluso il tratto iniziale e quello finale nel bosco, sono sempre poco accentuate con un percorso che si sviluppa su un anello di circa 19 km. La salita sino al Col di Youla si svolge in ampi valloni solitari di media montagna dove si possono anche avvistare esemplari di fauna alpina; la discesa, invece, offre sempre una spettacolare vista sul vicino massiccio del Monte Bianco con le ardite pareti rocciose ed i suoi grandi ghiacciai dove si trovano le più impegnative vie di salita alla sua vetta.
Avvicinamento
Si percorre la A-5Torino-Aosta superando il capoluogo per uscire a Courmayeur sud; arrivati in paese, si entra nel piazzale dove, alla rotatoria, si devia a sinistra prendendo la direzione per il villaggio di Dolonne. Lo si attraversa tenendo la sinistra sino a trovare un cartello di strada chiusa dove si lascia l’auto nel piccolo piazzale alla sinistra.
Descrizione
Dal parcheggio si prosegue sulla strada andando ad attraversare il ponticello ed imboccare il sentiero indicato dalla paline che, sulla destra, si inoltra nel bosco; dopo qualche tornante con buona pendenza si rimane alla sinistra in corrispondenza di un tornante di una mulattiera (1271 m) per poi, col sentiero che si sposta verso sinistra nel fitto bosco, salire più direttamente giungendo alle baite di Praleux (1551 m). Superate ancora un paio di baite si esce dal bosco in corrispondenza di un tornante della poderale (1622 m) che si percorre per un buon tratto passando dalle baite di Champtoret (1746 m); risaliti un paio di altri tornanti, si trova una baita isolata in corrispondenza di una curva (1791 m) dopo la quale si prosegue con numerosi altri tornanti sino a trovare un bivio segnalato dalle indicazioni di vernice su una pietra (2053 m). Da qui ci si alza sul sentiero che,tra erba e qualche masso isolato, conduce sui dossi erbosi di bassa vegetazione portandosi verso il centro del vallone; procedendo senza eccessiva pendenza esso si sposta poi gradatamente alla destra (sinistra idrografica) passando alla base di una vecchia frana di sassi. Si tiene sempre questo lato del vallone sino alla sua testata dove, sotto all’ormai vicina insellatura, ci si alza con qualche tornante più ripido che rimonta il pendio erboso alla cui sommità si trova l’ometto del Col d’Arp (2562 m). Da questo si prende il sentiero che, sulla destra verso il visibile col di Youla da raggiungere, taglia il ripido pendio della montagna con un lungo traverso superando su una cengetta un po’ esposta una prima placca rocciosa; dopo aver passato una piccola frana di pietre ed un canale si arriva ad una seconda fascia rocciosa, più larga della precedente che si supera anche qui su una cengia un po’ esposta. Aggirata subito dopo una piccola costola erbosa si continua sul traverso raggiungendo così il vicino col di Youla (2656 m). Da questo si scende verso sinistra dalla parte opposta sul sentiero di pietrisco un po’ rovinato dall’acqua passando da un piccolo promontorio; da qui si raggiungono più direttamente, con stretti tornanti e su terreno migliore, i pianori erbosi sottostanti che si attraversano arrivando ad un promontorio dove si incrocia un sentiero (2376 m). Deviando alla destra si passa poco sopra il piccolo Lac de Vesses (2332 m) e, col sentiero poco inclinato, si supera un canale continuando sul traverso erboso che taglia alcuni costoni erbosi; sempre su lieve pendenza, si attraversa una prima pista di sci avvicinandosi ad un rado boschetto oltre il quale si passa poco sopra il laghetto di Chécrout (2182 m). Dopo pochi minuti si entra nel bosco attraversando qualche altra pista di sci per scendere poi verso il Col Chécrout dove si trova il rifugio Maison Vieille (1973 m); qui si trovano le paline che ci indicano di continuare sulla sterrata che passa alla sinistra dell’arrivo di una seggiovia costeggiando il bosco di conifere; arrivati al villaggio di Praz Neyron (1906 m) si trovano anche qui le paline che ci indirizzano in discesa verso destra. Senza raggiungere la sottostante poderale, si tiene la sinistra col sentiero che devia verso il bosco (1855 m) traversandolo con poca pendenza; ignorati due bivi che scendono a destra verso gli impianti, si passa da una baita isolata (1747 m) e da questa, sempre nel bosco, il sentiero ora scende ripido con stretti tornanti a tratti gradinati perdendo rapidamente quota. Giunti a lambire più sotto la poderale in corrispondenza di un tornante (1483), si prende il sentiero che si trova alla sinistra e che con percorso ripido scende nuovamente nel bosco. Quando la pendenza diminuisce, esso si sposta verso destra uscendo poi dalla vegetazione per giungere ad una stradina dove si trovano le paline (1291 m) dalle quali, deviando a sinistra, si raggiunge nuovamente il villaggio di Dolonne. Superato il parco giochi, si entra tra le case sino ad una fontana in pietra dalla quale si devia a destra sino ad uno “stop”; deviando anche qui a destra si raggiunge il punto di partenza distante qualche decina di metri.
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