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Pointe de Barasson – Etroubles (AO)
Quota | 2962 |
Dislivello | 1304 |
Difficoltà | EE |
Segnavia | 16, s.n. |
Tempo | 3h15′ |
La Punta Barasson si trova sul confine italo-francese nella zona del passo del Gran San Bernardo; più precisamente è la vetta più elevata degli omonimi valloni che si addentrano dai due versanti ed è anche la più elevata della dorsale che separa appunto questi ultimi dai confinanti valloni di Menouve. Il percorso sino al Colle Orientale di Barasson si sviluppa su sentiero ben evidente e segnato; da questo la progressione si svolge su terreni più aspri con una labile traccia su terriccio friabile e roccette da superare nei punti migliori, seguendo prevalentemente il filo della dorsale che si impenna nell’ultimo tratto. Dalla vetta il panorama è superbo sul selvaggio versante ovest del Mont Velan e sulle montagne e i grandi valloni adiacenti ad essa; altrettanto lo sono le visuali sul più lontano Monte Bianco e Grandes Jorasses, con le loro catene montuose, e sulla Grivola, che nasconde parzialmente il Gran Paradiso.
Avvicinamento
Si percorre l’autostrada Torino-Aosta e si esce al casello di Aosta est. Si seguono le indicazioni per il tunnel del G.S. Bernardo e, superato l’abitato di Etroubles, si trova sulla destra una deviazione per la frazione di Eternon; ci si innalza sulla strada con parecchi tornanti e, tralasciata a sinistra la deviazione per Eternon dessous, si continua per poco sino al piccolo villaggio di Eternon dessus. Qui giunti si può proseguire su di una sterrata sulla destra con l’indicazione “Plan Puitz – Barasson” dove ad un bivio dopo un tornante si trova un cartello di divieto di transito e dove si può lasciare l’auto nel comodo slargo adiacente.
Descrizione
Dall’incrocio si prende la poderale che sale a sinistra e dopo qualche centinaio di metri si trova un primo bivio con una poderale che lasciamo a sinistra (1762 m) e successivamente dopo un paio di tornanti un altro bivio (1814 m) al quale continuiamo diritti lasciando a sinistra l’altra poderale. Sempre camminando sulla sterrata si giunge in breve all’alpeggio di Barasson (1867 m) dove a destra della costruzione diroccata si trovano alcune paline segnaletiche delle quali però nessuna indica il nostro itinerario; da questo punto si svolta decisamente a destra indirizzandosi verso il vallone e seguendo qualche sbiadito bollo giallo. Il sentiero si addentra nel vallone rimanendo vicino al torrente proseguendo quasi senza pendenza ed appena dopo un bivio (1937 m) con una traccia che si stacca sulla sinistra passa di fianco ad un rudere posto appena al di là del corso d’acqua. Ora, allontanandosi un po’ dal torrente, si risale un poco inclinato pendio erboso e si arriva ai ruderi dell’alpeggio di Crétoux (2073 m) da dove parte una mulattiera a sinistra, che si ignora, per proseguire alla sua destra e scendere di poco per attraversare il torrente nel suo punto migliore. Passati sul versante sinistro orografico del vallone si trova quasi subito un bivio con un altro sentiero (2092 m) che si lascia a destra e si prosegue, con la pendenza che aumenta sensibilmente, per rimontare un ripido versante erboso; al termine di questo si devia a sinistra e, dopo aver superato un tratto di sentiero un po’ franato, si entra in un terreno con poca pendenza disseminato di sassi dove, al suo inizio, si trova un rudere sulla sinistra (2397 m) e si prosegue sulla traccia che a volte scompare nella poca erba e si seguono alcuni ometti di pietre. Arrivati in una conca pianeggiante si individua un grosso masso isolato con una freccia gialla che indica di proseguire leggermente verso destra per risalire con stretti tornanti un tratto molto ripido dove si attraversa una piccola frana di sassi e poi, su terreno un po’ friabile, giungere al colle orientale di Barasson (2680 m) dove si trova un ometto di pietre. Da questo si prende la traccia che, alla sinistra, aggira il promontorio per arrivare sulla sua cima; si cammina ora sulla crestina erbosa dalla quale si scende al colletto successivo (2686 m) per risalire, con la labile traccia, alla puntina sopra di esso. Raggiunta la sommità si scende al colletto sotto di essa (2756 m) dal quale ci si sposta leggermente alla destra e, dopo un breve traverso, si ritorna in cresta per raggiungere l’anticima (2782 m); da questa si scende alla larga dorsale erbosa che si percorre sino a raggiungere l’inizio della cresta da dove si prosegue leggermente alla destra di un dentino roccioso spostandosi poco dopo sul filo per avvicinarsi ad alcune rocce frastagliate. Queste si superano su ripido terreno franoso appena alla sinistra portandosi poi sul filo e, poco dopo, passare alla destra in corrispondenza di una piccola forcella (ometto) dal quale si prosegue svoltando subito a sinistra; qui si prosegue in traverso su terreno friabile e, dopo aver piegato alla sinistra, ci si avvicina alle rocce rotte sotto la cima che si raggiunge passando leggermente alla destra dei grossi massi appena sotto di essa.
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