Monte del Diavolo – Valprato Soana (TO)

16 giugno 2019 at 16:02

giancarlo

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Quota 2312
Dislivello 1164
Difficoltà EE
Segnavia 625, 625a, 620, bolli bianco-rosso
Tempo 5h30’ (anello)

 

 

Traccia GPS

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Altimetria e dettagli

 

 

Il Monte del Diavolo si trova nella bassa valle di Campiglia e, con la sua dorsale di salita, separa quest’ultima col secondario, ma non meno bello, vallone di Balma; su alcune cartine la cima è solo quotata e non nominata come pure la Punta Pale d’Azaria indicata come quota 2339. La salita si svolge su bel sentiero segnato dai bolli di vernice con difficoltà prettamente escursionistiche sino al colle quota 2334 m; da qui e per la dorsale sino in vetta si trovano solo tracce labili che rimangono leggermente sul versante del vallone di Balma, ma che non obbligano i vari passaggi sulla cresta che si può anche seguire fedelmente. La gita si svolge nei bellissimi ambienti del Parco Nazionale del Gran Paradiso salendo al suggestivo Santuario di San Besso e percorrendo poi lo splendido vallone di Balma; l’escursione può essere solamente sino alla vetta rientrando dal percorso di salita, ma il consiglio è quello di completarla facendo un bellissimo anello, anche se un po’ lungo, che arriva nella parte alta della Valle di Campiglia e, da questa, scendere per la strada reale di caccia. E’ consigliabile effettuare la gita con terreni asciutti, soprattutto sulla dorsale di erba olina, e non proprio ad inizio stagione per l’attraversamento, in discesa, di alcuni ripidi canali valanghivi dove residui nevai possono presentare qualche difficoltà di attraversamento. Per i panorami, questi sono eccezionali sulla conca di Campiglia con le cime del Monveso di Forzo, la Torre di Lavina e le Punte del Rancio, Scaletta, Miserino ad Arietta confinanti col territorio valdostano; mentre imponente è la vista della vicina Rosa dei Banchi, che domina il vallone di Balma. Considerando infine l’ambiente naturale, qui si fanno sicuramente numerosi avvistamenti di fauna alpina.

Avvicinamento

Si percorre la A-5 Torino-Aosta e si esce al casello di Ivrea proseguendo in direzione Cuorgnè e Ceresole Reale; giunti a Pont Canavese si seguono le indicazioni per Ronco Canavese e successivamente per la Valle Soana. Giunti a Valprato Soana si entra nell’abitato e al bivo si tiene la destra seguendo l’indicazione per Campiglia Soana; qui, oltrepassato il villaggio, si arriva a comodi parcheggi dove lasciare l’auto.

Descrizione

Dal parcheggio si imbocca la stradina sterrata arrivando subito ad un bivio segnalato dalle paline dove si devia a destra attraversando il ponte sul Rio Campiglia; la strada ora inizia a salire con qualche tornante e, dopo aver superato una presa per l’acqua, si trova sulla destra il sentiero che, da un pannello del parco, si stacca da essa con l’indicazione per San Besso (1494 m). Si sale con buona pendenza arrivando ben presto ad un bivio (1525 m) al quale si rimane alla sinistra per giungere poco dopo ad una baita diroccata (1540 m); passatala alla destra, ci si avvicina ad un canalone che si attraversa piegando poi a sinistra per traversare un largo costone che porta ad un piccolo slargo erboso. Questo lo si attraversa sulla destra per risalire poi più decisamente con stretti tornanti sul pendio di rado bosco; qui il sentiero perde un po’ di pendenza deviando leggermente a sinistra per poche decine di metri, riprendendo a salire dolcemente su un ampio costone. Usciti dal bosco, si giunge ad una panoramica baita (1810 m) dalla quale si devia decisamente alla sinistra per attraversare nuovamente un breve tratto boschivo. Usciti definitivamente dal bosco, si contorna un basso costone erboso per entrare nel vallone della Balma avendo già davanti ben visibile la nostra meta; camminando a mezzacosta si arriva alla baita della Grangia Ciavanis (1869 m) proseguendo per attraversare il pascolo leggermente sulla destra. Risalito un breve pendio erboso si arriva alla chiesa di San Besso (2016 m) situato sotto una grande roccia prominente; qui si trova un bivio dove si prosegue alla sinistra passando davanti alla costruzione dove si riprende il sentiero che entra con poca pendenza nella parte alta del vallone di Balma. Attraversati un paio di torrentelli si devia leggermente a  destra per raggiungere l’alpe La Balma (2144 m) dopo la quale ci si avvicina ad una zona di massi erratici alla testata del vallone; qui il sentiero, attraversato, il torrente sale a mezzacosta attraversando il breve pendio che porta ad un bivio segnalato dalle paline (2386 m). Ignorata la traccia che sale a destra, si prosegue nel valloncello tra erba e sassi per arrivare, poco sopra, ad un colle (2334 m); ora si devia a sinistra prendendo una traccia che supera alla sinistra un primo dentino roccioso dopo il quale, sceso un breve pendio erboso, ci si avvicina ad un altro successivo che, anche questo, si passa alla sinistra per un piccolo intaglio. Risalito brevemente il pendio di erba olina, si guadagna la cresta dove si trova la quota 2339 m, chiamata anche punta Pala d’Azaria; restando sempre sul filo si scende successivamente ad un colletto (2290 m) dal quale si raggiunge una piccola anticima e, con ultimo ripido strappo, si sale tra zolle erbose arrivando così alla panoramica vetta. Per il ritorno si arriva di nuovo al colle quota 2334 m e si scende a sinistra passando un dentino roccioso dal quale si prosegue attraversando qualche canalone alternato ad alcune zone franose a mezzacosta di ripidi versanti; passata un’ultima frana si risale brevemente ad una spalla erbosa (2310 m) dalla quale il sentiero, senza perdere eccessivamente quota, arriva ad un bivio (2282 m) poco distante dalla Grangia Arietta, che vale la pena di raggiungere per avere un panorama più ravvicinato dell’opposto ramo del vallone. Ritornati al vicino bivio si devia a destra scendendo ora più ripidamente con numerosi stretti tornanti che passano alcuni costoni erbosi; spostandosi leggermente alla sinistra si attraversa un rio dopo il quale ci si avvicina al rado bosco di conifere passato il quale si giunge nei pressi della grangia Barmaion. Senza attraversare il torrente si scende ancora di poco arrivando alle paline situate sulla sterrata di fondovalle (1621 m); percorrendola in leggera discesa, si passa davanti alle baite di Azaria (1587 m) e successivamente  a quelle di Azaria piccola (1566), ex casa reale di caccia. Senza abbandonare la sterrata si giunge nuovamente al bivio quota 1494 m dal quale, in breve, al parcheggio.

 

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