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Tour Ronde – Avise (AO)
Quota | 2591 |
Dislivello | 1131 |
Difficoltà | EE |
Segnavia | 21, 20B, s.n. |
Tempo | 2h45′ |
La Tour Ronde si trova all’estremità orientale della lunga cresta che, iniziando dal Paramont, delimita la sinistra orografica della bassa Valgrisenche; vista dall’ingresso della valle, si presenta con una forma tondeggiante, da cui il nome, che cambia totalmente dal versante di salita ed è composta da tre distinte e vicine punte. Per la gran parte il percorso si svolge su un sentiero che attraversa due selvaggi valloni che viene poi abbandonato per seguire labili tracce ed ometti; successivamente, con percorso più ripido ma non eccessivamente impegnativo, si salgono gli ultimi contrafforti erbosi che portano alle panoramiche punte. Il panorama, appunto, è grandioso sui 4000 dell’arco alpino dal lontano Monte Rosa sino al Monte Bianco e sulle altre alte vette della Valdigne, ma ancor più spettacolare lo è sulla sottostante Valgrisenche sino ai ghiacciai della sua testata.
Avvicinamento
Si percorre l’A-5 sino al casello di Aosta est che si supera e si esce a quello successivo di Aosta ovest. Si prende la direzione Aosta e, giunti al semaforo si svolta a sinistra seguendo le indicazioni per Courmayeur. Superato l’abitato di Arvier si arriva subito a Leverogne dove, sulla sinistra della strada, si trovano i cartelli indicatori per Valgrisenche. Risalita di qualche chilometro la strada di fondovalle si trova sulla destra la deviazione per Planaval che si supera e si continua, lasciando a destra una strada ad un bivio, sino alla frazione di la Clusaz (1655 m) dove si può lasciare l’auto in qualche slargo della strada o nel piccolo parcheggio del villaggio.
Descrizione
Dalla strada si sale sul sentiero indicato dalla palina che si alza con alcuni tornanti sulla fiancata della montagna; si attraversa un torrente su un ponticello di legno passando successivamente da un breve tratto un po’ pietroso. Dopo aver costeggiato una parete rocciosa si aggira un largo costone per entrare in un ampio canale; percorrendolo sulla destra si arriva ad una baita diroccata (1948 m), che si passa alla destra, e appena dopo al rudere di rudere di Benevy (1980 m) che invece si passa alla sinistra. Proseguendo sempre con ampi tornanti nella salita del canale erboso si supera una presa per l’acqua e, poco sopra, ad una successiva dopo la quale si traversa in leggera ascesa il pendio erboso; sopra di esso la pendenza spiana e si attraversa un pianetto dove si trova un bivio al quale si devia a destra (2170 m). Il sentiero ora taglia il pendio della montagna portandoci ad attraversare una larga frana dopo la quale inizia a compiere alcuni tornanti; alzandosi sempre più ripidamente si avvicina ad un ripido canale erboso che si risale per giungere ad un colletto (2309 m). Da questo si entra, con una leggera discesa verso sinistra, in un vallone da contornare con un ampio semicerchio che conduce ad una spalla erbosa sul versante opposto (2349 m), raggiungibile percorrendo nell’ultimo tratto una comoda cengia. Seguendo il sentiero, si scende verso sinistra per raggiungere il fondo della conca dove si trova una baita diroccata (2320 m); da questa il sentiero prosegue superando un paio di dossi erbosi arrivando poi nei pressi di una pozza d’acqua, appena dopo la quale si trovano due ometti che segnalano il punto in cui bisogna abbandonare il tracciato (2372 m). Da qui si sale per un poco marcato canale sopra il quale, seguendo una labile traccia e qualche ometto, si piega leggermente verso sinistra superando una bassa fascia rocciosa dopo la quale si oltrepassa la base di un costone roccioso; qui si risale un ripido pendio con tratti di erba e pietrisco sopra il quale si devia alla destra raggiungendo una spalletta erbosa che si trova alla base di una dorsale. Questa la si risale direttamente senza percorso obbligato e, arrivati nella parte alta, si devia di poco alla destra arrivando in vista dell’evidente ometto situato sulla punta sud (2578 m); da questa si scende di poco sulla sottostante pietraia che si attraversa in direzione della punta nord raggiungibile in breve tra pietre ed erba e dalla quale, sempre in pochi minuti, si scende per risalire tra grossi blocchi alla punta est, la più elevata anche se solo di un metro, alla quale si perviene su terreno più roccioso.
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