Col Tachuy – La Thuile (AO)

24 luglio 2019 at 20:21

giancarlo

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Quota 2669
Dislivello 1144
Difficoltà E
Segnavia 8A
Tempo 4h00′

 

 

Traccia GPS

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Altimetria e dettagli

 

 

Il Col Tachuy si trova al confine italo-francese tra il territorio diLa Thuile, sopra il lagi di Belle Combe e gli omonimi di Tachuy, e La Rosière, alla testata del vallone dei lacs Petit sopra il Refuge du Ruitor. Il percorso per raggiungerlo si snoda tra le grandi cascate del Rutor nella prima parte mentre, nella seconda parte, supera numerosi laghi anche di grandi dimensioni. Gli ambienti sono isolati e solitari con, oltre il secondo lago di Belle Combe, il sentiero che sale tra le piccole morene e gli sfasciumi caratteristici dell’alta montagna; da notare, purtroppo, che la segnaletica della sentieristica termina all’estuario del secondo lago di Belle Combe e, da questo, solo una traccia evidente e numerosi ometti che indicano il percorso da seguire. Dal colle il panorama è esteso sul versante francese offrendo prospettive sconosciute di vette di solito viste dal versante italiano; durante la salita, invece, si moltiplicano e si ampliano le viste sulla catena del Monte Bianco.

Avvicinamento

Si percorre la A-5 Torino-Aosta e si supera la barriera di Aosta est per proseguire sull’autostrada e uscire allo svincolo di Morgex; al semaforo si svolta a destra e si prosegue sulla statale di fondovalle sino a Pré St. Didier dove si entra in paese e si seguono le indicazioni per La Thuile. Qui giunti si seguono le indicazioni per le cascate e La Joux dove si può lasciare l’auto nei comodi parcheggi o slarghi.

Descrizione

Dal parcheggio si raggiungono le paline indicative dell’itinerario e si svolta a sinistra imboccando il largo sentiero delimitato da uno steccato che passa di fianco ad una piccola baita e, subito dopo, attraversa il torrente su un ponte in legno dove si rimane a destra ad un bivio (1620 m). Con un percorso pressoché rettilineo e con poca pendenza si arriva ad uno slargo nel bosco dove si può vedere il salto della prima cascata del Rutor (1675 m) e da qui, proseguendo nel bosco, si giunge ad un aperto pascolo dove si trova la baita di Parcet (1778 m) alla quale si continua salendo la fiancata erbosa alla sinistra. Si arriva così ad un bivio nei pressi di un ponte con accanto delle paline (1835 m) alle quali si tiene la sinistra e si continua sul sentiero il cui fondo diventa un po’ pietroso e attraversa un tratto di bassa vegetazione; compiuti alcuni tornanti, dai quali si vedono begli scorci del Monta Bianco e delle cime adiacenti, si svolta a sinistra sia al bivio per la seconda cascata, che si può vedere con una breve deviazione (1958 m), che a quello successivo per la terza cascata che, anche questa, si può vedere con una deviazione di pochi minuti (1975 m). Risaliti alcuni tornanti si arriva ad un bivio segnalato da una palina (2093 m) alla quale si devia a destra per tagliare con qualche saliscendi la fiancata della montagna e, dopo un breve semicerchio, si scende a raggiungere il torrente che si attraversa su un ponte di legno; il sentiero prosegue in un bel valloncello arrivando ad un primo bivio (2121 m) e, poco distante ad uno successivo (2155 m) alla cui palina si devia a sinistra e si risale una dorsale erbosa alla cui sommità si gode una bella vista del sottostante Plan de la Lière. Si entra così nel vallone di Bella Combe, si supera il rudere di una baita (2308 m) e si continua diritto al bivio qualche metro più avanti;  proseguendo verso il suo fondo si arriva in breve al primo lago di Belle Combe (2383 m) che si contorna sulla destra camminando al di sopra di esso e in seguito ci si abbassa di poco per arrivare in vista del secondo lago che, dopo una breve discesa, si raggiunge (2382 m). Attraversato alla sinistra l’emissario si prosegue su una traccia che si alza di poco di fianco al lago arrivando in breve ad un bivio con una traccia che si addentra nel vallone (2395 m); si tiene ancora la sinistra e si risalgono con qualche tornante i dossi soprastanti entrando in una piccola conca dove si trova una pietraia che si attraversa con l’aiuto di qualche ometto di pietre. Raggiunta la parte opposta si ritrova la traccia che, con percorso rettilineo, rimonta la fiancata e poi, con alcuni ripidi tornanti da cui si ha un bel panorama del primo lago di Belle Combe, si giunge ad una spalla poco distanti da un laghetto un po’ defilato; in breve la traccia arriva poco sopra il primo lago di Tachuy (2557 m) e prosegue a destra sopra le sue sponde sino ad incontrare un piccolo torrente che scende da destra dove si trova anche un ometto di pietre (2563 m). Tenendo sempre leggermente la destra, si passa da una piccola forcella dopo la quale la pendenza spiana temporaneamente per aggirare un basso costone e poi aumentare leggermente sino a raggiungere il vicino Col Tachuy (2669); da qui, volendo avere un più vasto panorama, conviene deviare a sinistra e risalire brevemente la dorsale sino ad un paletto di legno (2689).

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