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Bivacco Gino Rainetto – Courmayeur (AO)
Quota | 3044 |
Dislivello | 1290 |
Difficoltà | EE |
Segnavia | 14 |
Tempo | 3h45′ |
Il bivacco Gino Rainetto, o del Piccolo Monte Bianco, si trova sopra un promontorio roccioso alla destra orografica del ghiacciaio orientale del Piccolo Monte Bianco; esso è inserito in un severo ambiente di alta montagna e serve come base d’appoggio per la salita al vicino Piccolo Monte Bianco e all’aiguille de Trélatête e consta di 9 posti letto con coperte ma senza altre attrezzature. Il percorso si sviluppa su terreni ripidi e via via più rocciosi con molti tratti, soprattutto nella parte superiore, un po’ franati di rocce rotte; anche in stagione avanzata si possono trovare poi nevai residui che possono far deviare, anche di poco, dal percorso originale costringendo ad orientarsi per ritrovare il sentiero segnato. Questo sino al “catino” glaciale è ben evidente ma, più sopra, essendo anche soggetto a slavine e frane, può risultare poco evidente; qui viene in aiuto la presenza di ometti e bolli di vernice che indicano la giusta direzione; per la ripidezza e la qualità del terreno la gita è consigliata ad escursionisti, oltre che allenati, anche abituati a salite ripide e su terreni molto sconnessi e rocciosi con eventuale presenza di verglass. La gita è altresì sconsigliata con terreni e rocce bagnate e con presenza di nebbia e nuvole basse. Il panorama è splendido verso sud con le alte vette ed i ghiacciai del Rutor e delle alpi francesi oltre che sulla sottostante Val Veny; verso nord, invece, oltre al vicino Piccolo Monte Bianco, si vede il selvaggio versante occidentale del Monte Bianco e l’elegante cresta dell’ aiguille de Trélatête.
Avvicinamento
Si percorre la A-Torino-Aosta sino all’uscita di Courmayeur da dove si prosegue in direzione del traforo del Monte Bianco per deviare in direzione della Val Veny; si risale la strada sino ad una catena che la chiude e dove si lascia l’auto sul suo lato sinistro (salendo).
Descrizione
Dalla catena si sale nel bosco seguendo il sentiero che si diparte dalla prima curva della strada e che la riprende poco sopra; la si segue per un lungo tratto addentrandosi nella valle arrivando nei pressi di un ponte dove la si abbandona per tenere la destra e proseguire sulla mulattiera (2381 m). Dopo pochi minuti si giunge ad uno slargo dove si trova un punto di ristoro che non si raggiunge per deviare a sinistra e prendere il sentiero indicato da una palina (2194 m); si cammina a mezzacosta tra il torrente e la fiancata della morena su un percorso con leggeri saliscendi avvicinandosi ad un canale; con la pendenza che aumenta leggermente, ci si alza sulla fiancata erbosa attraversando una piccola frana di pietre e dirigendosi verso alcune basse rocce lisce. Le si superano sulla parte inferiore su una comoda cengia dopo la quale si arriva alla base di un ampio e ripido pendio erboso che si risale con molti stretti tornanti; col sentiero sempre ben evidente, si guadagna velocemente quota alternando terreni erbosi ad alcune piccole pietraie avvicinandosi ad un torrente che si attraversa per proseguire alla sinistra di esso. Si riprende la ripida salite verso il canalone al di sopra dove ci si avvicina ad un gradini roccioso; lo si supera alzandosi, con l’eventuale aiuto delle mani, sulle ripide pietre con piccoli gradini naturali sbucando sulla parte superiore dove si ritrova il ripido sentiero. Questo si avvicina alla parete rocciosa alla sinistra del canale che si costeggia arrivando ad un “catino” glaciale dove, anche in stagione avanzata, si possono trovare nevai residui; arrivati alla sua testata si devia a sinistra proseguendo su terreno pietroso ed avvicinandosi ad un piccolo costone roccioso che si aggira per salirlo subito sulla sua fiancata. Arrivati al di sopra, si raggiungono le pareti rocciose, dove, seguendo qualche ometto e bolli gialli un po’ sbiaditi, si devia a destra per poi risalirle brevemente sulla sinistra; giunti a ridosso della parete si percorre una cengia poco inclinata sopra la quale ci si sposta verso destra salendo dapprima su rocce rotte e successivamente sulla fiancata rocciosa. Da questa zona si può già vedere, alla sinistra in alto, l’ubicazione del bivacco alla sommità del promontorio roccioso. Dopo un breve tratto verso destra, si piega poi più decisamente verso l’alto sempre su rocce solide e con bei gradini naturali; poco sopra di esse si devia a sinistra e, con un traverso in leggera ascesa, si arriva in breve al bivacco.
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