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Mont Cornet – Rhệmes Notre Dame (AO)
Quota | 2574 |
Dislivello | 838 |
Difficoltà | EE |
Segnavia | 11, s.n., 12, 11B |
Tempo | 3h30′ |
Il Mont Cornet si trova nella parte bassa della dorsale che separa i valloni di Vaudaletta e Gran Vaudala nell’alta Valle di Rhệmes Notre Dame ed è una punta rocciosa che svetta isolata sopra Thumel sulla sinistra orografica della valle ben visibile dal parcheggio. Il sentiero è ben segnato e visibile sino a quando si sbuca nella parte alta del vallone di Vaudaletta dove si trova un vecchio sentiero con bolli gialli sbiaditi che raggiunge uno stretto intaglio; da qui, si segue la dorsale di rocce rotte ed erba che, con qualche tratto esposto e delicato, raggiunge la punta sud, la più elevata, e poi, con un breve percorso aereo ma comodo arriva alla strapiombante punta nord più panoramica. La prima parte della discesa è un po’ ripida e su terreno sdrucciolevole che lascia posto, poco più in basso, ad un comodo sentiero sino al punto di partenza. La gita è breve ma molto remunerativa sia per gli ambienti selvaggi dove si fanno numerosi avvistamenti di fauna alpina sia per i panorami molto ampi e suggestivi. Per la tipologia del terreno sulla cresta e nella prima parte di discesa, è consigliabile effettuare la salita con terreni asciutti.
Avvicinamento
Si percorre la A-5 Torino-Aosta e si supera la barriera di Aosta est per uscire al casello successivo di Aosta ovest. Si prende la direzione per Aosta ed al semaforo si svolta a sinistra verso Courmayeur; superato il comune di Villeneuve si svolta a sinistra allo svincolo con l’indicazione per Rhệmes Notre Dame. Qui giunti si oltrepassa l’abitato raggiungendo, dopo qualche chilometro, un grande parcheggio, situato sulla sinistra, dove si può lasciare l’auto.
Descrizione
Dal parcheggio si percorre la strada asfaltata che prosegue verso il fondo della valle sino alle paline che si trovano sulla sinistra con le indicazioni per gli itinerari della zona e dove inizia il sentiero; deviando a sinistra si scende verso le baite sottostanti, che si lasciano alla sinistra, per avvicinarsi al torrente da attraversare su un ponte di legno. Senza eccessiva pendenza ci si avvicina al bosco dove si trova subito un bivio al quale si prosegue diritto arrivando, dopo pochi minuti, ad uno successivo (1943 m); ignorata la deviazione a destra si sale direttamente nel bosco col sentiero che guadagna velocemente quota e poi, piegando leggermente alla sinistra, costeggia un’alta roccia nerastra ed attraversa una piccola frana. Usciti in spazi più aperti, ci si avvicina al torrente e, con lieve pendenza, si attraversa la conca erbosa avvicinandosi al gradino di roccia ed erba che si trova alla testata; lo si sale con qualche tornante un po’ più ripido sbucando nella parte alta del vallone dove subito, ad una quota di 2500 m, si abbandona il sentiero per deviare a destra individuando un piccola lama di pietra verticale ed un piccolo ometto. Qui si intercetta un sentiero, meno marcato ma evidente e segnalato da alcuni bolli gialli un po’ sbiaditi, che si percorre verso sinistra; superato un basso promontorio erboso, ci si avvicina ad una dorsale che, risalita, si percorre sul filo; al suo termine ci si sposta alla destra verso il ripido pendio di erba e sassi che si sale da destra verso sinistra con un traverso al cui termine si arriva ad un colletto (2528 m). Da qui si ridiscende di un paio di metri trovando, alla sinistra, il punto più comodo di accesso alla cresta di rocce rotte che si raggiunge in breve rimanendo di poco alla sinistra del filo; avvicinandosi ad un gendarme lo si supera alla sua destra, senza salire per un invitante canalino, ritornando così sul filo. Si passa ora leggermente sul lato opposto della cresta superando un breve tratto delicato di rocce rotte oltre le quali, su terreno più consistente, si salgono gli ultimi metri che portano alla punta sud (2574 m); continuando sulla dorsale aerea ma ora più larga si scende leggermente verso la punta nord che si raggiunge con un breve risalita. Ritornati al colletto, si scende alla destra con un ripido sentiero di terriccio che passa alla base di un alto pinnacolo roccioso ed attraversa una piccola frana dirigendosi verso un promontorio erboso; senza raggiungerlo si devia a sinistra con la traccia che passa una piccola pietraia e scende poi sul pendio erboso dove si raggiunge il sentiero del vallone di Gran Vaudala (2353 m). Qui si devia a destra passando davanti al vicino alpeggio di Gran Vaudala (2349 m) e, poco sotto, alla destra di alcuni ruderi (2311 m) dopo i quali il sentiero scende più direttamente sulla fiancata erbosa; si raggiunge il bosco di conifere che si discende con alcuni stretti tornanti andando a lambire in basso il torrente. Arrivati nei pressi di un ponticello si trova un bivio (1995 m) al quale si prosegue alla destra con qualche leggero saliscendi arrivando di nuovo in poche decine di minuti al bivio a quota 1943 dal quale si ritorna al punto di partenza.
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