Laghi di Dzioule – St. Nicolas (AO)

10 luglio 2021 at 16:57

giancarlo

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Quota 2530 (bivacco), 2526 (lago inf,), 2544 (lago sup.)
Dislivello 982
Difficoltà E
Segnavia 30, 11
Tempo 6h30′ (anello completo)

 

Traccia GPS

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Altimetria e dettagli

 

 

I laghi di Dzioule , o Dziule, ed il bivacco Claudio Bredy si trovano alla testata del grande vallone di Vertosan, in una selvaggia conca delimitata dall’omonima punta, dalla Testa dei Fra, dalla Testa di Serena e dalla Punta Valletta. I laghi risultano un po’ incassati sottola Testadi Serena, mentre il bivacco è situato sul bordo della bastionata ed offre uno stupendo panorama verso sud. Il percorso non presenta difficoltà particolari, ma solo lunghezza (circa25 km) che è concentrata nell’avvicinamento alla testata del vallone; questo lungo tratto comunque non risulta monotono proprio per il bell’ambiente che si attraversa, soprattutto per il tratto che si segue sul Ru de Vens. Dai laghi è bella la vista sulla Grivola e Gran Paradiso e, durante la discesa, sul versante nord del Mont Paramont.

Avvicinamento

Si percorre  la A-5 Torino-Aosta sino alla barriera di Aosta Est, la si supera e si esce al successivo svincolo di Aosta ovest. Si prosegue in direzione Aosta ed al semaforo si svolta a sinistra in direzione Courmayeur; giunti a Saint Pierre si continua sulla statale dove sulla destra si trova la deviazione per Saint Nicolas. Si attraversa questo panoramico comune e, appena terminate le case, si svolta a sinistra ad un bivio con le indicazioni per Vens che si raggiunge dopo qualche chilometro e dove si può parcheggiare l’auto nella piazzetta antistante l’abitato.

Descrizione

Dal parcheggio si entra nel villaggio in corrispondenza delle paline; arrivati in breve sopra le abitazioni si trova un bivio al quale si devia a sinistra seguendo il percorso del “Ru de Vens”. Sul  sentiero, che prosegue a mezzacosta, si ignora un vicino bivio con una traccia che sale alla destra, dopo la quale si contorna l’ampio costone con percorso panoramico. Si passa su una passerella in legno dopo di che si supera un breve tratto di sentiero gradinato, stretto ed esposto ma ben protetto da una corda fissa; dopo alcuni minuti di cammino si sale un primo breve tratto roccioso, facilitato da alcuni gradino in pietra, ed uno successivo, meno ripido, ma entrambe protetti, anche in questo caso, da code fisse. Oltre questo tratto, il sentiero diviene largo e comodo dove si ignora, anche qui, un sentiero che si stacca sulla destra (1739 m); usciti dal bosco, il percorso, con andamento pianeggiante, diviene erboso e, continuando diritto ad un altro bivio (1748 m), si entra nel grande vallone di Vertosan. Giunti ad un bivio con un piccolo tornante (1771 m), si prosegue diritto  arrivando poco dopo sulla larga poderale (1807 m); rimanendo sempre su di essa, e tralasciate alcune sterrate che da questa si diramano, ci si addentra ancora nel vallone che diventa più ampio. Si oltrepassa il villaggio di Jovençan rimanendo alla destra ad una biforcazione della poderale (1867 m) Oltrepassati due bivi segnalati dalle paline con sentieri che si alzano alla destra (1925 m,1986 m), si giunge in breve ad un tornante della sterrata dove la si abbandona per salire sul sentiero che si diparte sulla destra di essa. Poco sopra si rimane alla destra ad un vicino bivio (2065 m) e, con la pendenza che ora si accentua, si sale a mezzacosta tra la bassa vegetazione dove si ignora un bivio col sentiero che si stacca sulla destra (2111 m); attraversati alcuni ruscelli, si passa poi alla sinistra dei ruderi della baita di Berrio Noir (2241 m). Più sopra, tralasciata una traccia che prosegue diritto (2387 m) si, rimane alla destra di un piccolo promontorio roccioso e, dopo una breve salita su terreno erboso, il sentiero piega alla destra salendo più decisamente  verso una poco pronunciata bastionata. Risalitala sulla sinistra, si giunge alla quota del bivacco che, con una piccola deviazione a sinistra, si raggiunge comodamente (2530 m); ritornati sul sentiero, si sale ancora per pochi metri giungendo così in breve in vista del primo lago, il più alto (2544 m); da questo si devia alla sinistra e, perdendo poca quota, si arriva in breve al lago inferiore (2526 m). Lo si contorna sulla sinistra andando ad attraversare il suo estuario e, perdendo poco dislivello, si prosegue a mezzacosta; dopo un leggero saliscendi, si ignora dapprima una traccia che si stacca sulla destra (2520 m) e, dopo pochi metri, una successiva che prosegue diritto (2527 m), Qui si devia decisamente alla sinistra seguendo le frecce gialle e, sempre con qualche leggero saliscendi a mezzacosta, si arriva al col Dziule (2524 m). Da questo si perde decisamente quota sul pendio erboso verso i pascoli sottostanti; quando il terreno si fa più pianeggiante, il sentiero piega a destra verso il bosco andando ad attraversare alcuni torrentelli; attraversati un paio di questi, si esce temporaneamente dalla vegetazione arrivando alle baite di Or de Fra (2202 m). Poco sopra, alla destra, si trovano le paline ad un tornante della poderale che ora si percorre con numerosi tornanti sino all’alpeggio di Fra (1905 m); scendendo sempre sulla poderale, si arriva in breve a superare un ponte ed intercettare la strada di fondovalle (1849 m), chiudendo così l’anello, seguendola a destra a ritroso sul percorso dell’andata.

 

 

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