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Bivacco Federigo – Gressan (AO)
Quota | 2921 |
Disl. | 1230 |
Segnavia | 16 |
Diff | E |
Tempo | 3h15′ |
Il bivacco, una costruzione in lamiera e legno a forma di semibotte con 9 posti letto, è situato sul col Carrel tra la Becca di Nona e la cresta nord dell’Emilius e serve da punto di appoggio sia per il giro dell’Emilius che come base di partenza per la ferrata dell’Emilius (attualmente chiusa per pericolo di caduta sassi). Il sentiero è facile e ben tracciato sino alla pietraia mentre oltre, causa qualche piccola frana ed erosione dell’acqua, la progressione è resa più difficoltosa dal percorso ripido su pietrisco un po’ scivoloso. Il panorama è chiuso a sud e nord dai versanti delle montagne che lo circondano, mentre ad est si vede il gruppo del Rosa e ad ovest il pianoro di Arbole e la verde conca di Pila.
Avvicinamento
Si percorre l’autostrada Torino-Aosta e si esce al casello di Aosta est; si prosegue seguendo le indicazioni per Aosta imboccando la superstrada dove in prossimità di un semaforo si trovano le indicazioni per la località sciistica di Pila. Si percorre la strada con molti tornanti sino ad arrivare al grande parcheggio posto appena al di sotto dell’arrivo delle telecabine.
Descrizione
Dal parcheggio si risalgono le scale metalliche che portano all’arrivo delle telecabine e ci si porta sulla sterrata delimitata da uno steccato che continua sulla destra sino ad incontrare ad un bivio le paline di partenza dell’itinerario. Si svolta a sinistra e si continua sulla strada che attraversa una pista da sci, si prosegue passando sotto alla seggiovia e alla successiva pista si devia a destra (prima del proseguimento della strada c’è un bollo segnavia su di un sasso) e la si risale integralmente compiendo qualche zig-zag nei punti più ripidi. Alla fine di questa lunga risalita si arriva ad un ampio pascolo in cui sulla sinistra si vede chiaramente l’alpeggio di Chamolé (2151 m) che si raggiunge o attraversando liberamente i prati o, seguendo fedelmente l’itinerario del sentiero, contornare da destra a sinistra la conca erbosa. Nei pressi dell’alpeggio si trovano alcune paline segnaletiche che ci fanno proseguire sulla poderale per poche decine di metri sino ad un evidente bivio dove si prende il sentiero che si stacca sulla destra. Questo sentiero risale leggermente la fiancata della montagna per arrivare nei pressi di una croce lignea posta appena sopra il panoramico col Plan Fenetre (2221 m) e dove ci si trova davanti la grande piramide della Becca di Nona; da qui si scende perdendo poco più di cento metri di dislivello e si giunge all’alpeggio di Comboè (2115 m) dove si trova una chiesetta dedicata a Santa Maddalena e si prosegue diritto avvicinandosi al corso del torrente passando accanto ad un piccolo laghetto. Superatolo si tiene la sinistra ad un bivio poco distante (2125 m) e si risale un po’ ripidamente un rado bosco di conifere e rododendri per giungere ad un pianoro dove si trova dapprima un bivio (2309 m) e successivamente un rudere (2379 m) che si oltrepassa e per percorrere una bassa morena erbosa che si dirige verso una marcata costola che scende dal fianco della Becca di Nona. Avvicinandosi alla montagna la pendenza aumenta sensibilmente e con qualche tornante si arriva ad un altro bivio (2630 m) dove si prende la traccia di destra che si avvicina alla pietraia e da dove ora si vede la piccola costruzione in alluminio posta sul colle in fondo al vallone. La traccia si sposta dapprima verso la perpendicolare del colle e poi si sposta verso destra avvicinandosi ad una frana; da questo punto non rimane che percorrere gli ultimi faticosi tornanti per raggiungere il vicino e ormai ben visibile bivacco. Per completare la gita si può,dal bivacco, scendere al sottostante laghetto dove è stato recentemente costruito lo Chalet Peccoz (2883 m).
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