Monte Torretta – Champorcher (AO)

12 ottobre 2009 at 09:17

giancarlo

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Quota 2538
Dislivello 782
Difficoltà EE
Segnavia 10
Tempo 2h00′

 

Traccia GPS 

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Altimetria e dettagli

 

L’escursione si svolge nei begli ambienti del Parco del Mont Avic, passando per il bel lago Muffé e per il panoramico colle del Lago Bianco. La salita alla punta, anche se breve, richiede una certa familiarità con la progressione su blocchi di pietre anche un po’ instabili, rocce lisce e terreni ripidi di pietrisco e ghiaietta; si consiglia di prestare molta attenzione nell’effettuare l’ultima parte dell’itinerario in caso di rocce e terreno bagnato che diventerebbero pericolosi vista l’esposizione e la ripidezza. La cima, sormontata da due ometti di pietre, è eccezionalmente panoramica verso nord-est sul gruppo del Rosa, sul Cervino e sulla Dent d’Herens e sul sottostante territorio del Parco con i ben visibili laghi ed il rifugio Barbustel e tutte le cime che lo contornano; verso le altre direzioni lo sguardo può spaziare sulla val d’Ayas, la valle Centrale, la valle della Legna e la valle di Champorcher, la cui parte alta è dominata dalla Rosa dei Banchi.

Avvicinamento

Percorrendo la A-5 Torino-Aosta si esce al casello di Pont St. Martin e si devia a sinistra seguendo le indicazioni per la valle di Champorcher. Si supera l’abitato di Donnas e di Bard e alla prima rotonda si devia a sinistra. Si passa il comune di Hone e si sale sulla strada regionale che conduce a Champorcher e più precisamente al capoluogo Castello; in prossimità di una curva nell’abitato si trova una stradina asfaltata sulla destra, ben segnalata da cartelli, dove si seguono le indicazioni per Mont Blanc e Dondena. Arrivati ad una quota di circa 1775 m si trova un visibile pannello del Parco del Mont Avic, con delle paline adiacenti, dove si può lasciare l’auto negli slarghi della strada.

Descrizione

Dalle paline sulla strada ci si incammina sul sentiero ben evidente che sale piuttosto ripido con qualche tornante nel bosco di conifere passando accanto ad una baita (1847 m) situata su di un poggio erboso. Si supera una passerella di legno e si continua sulla sinistra di un torrentello arrivando in vista della baita di Gran Cort (1942 m) situata poco sopra sull’altra sponda; poco più avanti si tralascia sulla destra un sentiero indicato da una palina (1974 m) e, giunti ad un bivio che si incontra dopo una curva (1996 m), si lascia il sentiero sulla sinistra per tagliare il pendio sotto una bassa bastionata rocciosa arrivando così in spazi più aperti dove, nelle vicinanze di una baita, si trova il lago Muffé (2076 m) e più oltre si vede, sulla sinistra dell’ampio colle, la cima triangolare meta dell’escursione. A sinistra della baita c’è un bivio ben segnalato con dei bolli gialli su di una pietra al quale si prosegue verso destra su lievi pendenze che ci portano, dopo aver continuato diritto ad un altro bivio (2231 m), sotto l’ampia insellatura del Colle del Lago Bianco che si raggiunge con itinerario diretto (2309 m): vista da qui la cima cambia decisamente fisionomia diventando più aguzza e slanciata. Dall’ometto del colle si sale verso sinistra (ovest) individuando una poco visibile traccia che sale, partendo da un piccolo ometto di pietre, verso un piccolo dosso di rocce rotte e poi continua per poco in piano avvicinandosi alla rocciosa cresta. La si risale con la pendenza che si accentua sensibilmente, camminando sui blocchi di pietre incontrando brevissimi tratti di passaggio, dapprima stando sulla sinistra per poi passare sul filo puntando decisamente verso le rocce lisce della vetta. Spostandosi un po’ sulla sinistra si superano queste rocce su terreno ripido ed un po’ esposto, seguendo qualche ometto di pietre, con passaggi su qualche piccola cengia alternati a pietrisco ripido e scivoloso arrivando ad una piccola spalla anch’essa un po’ esposta; da qui, stando a sinistra del filo e seguendo un traccia appena riconoscibile, si giunge in breve ai due ometti posti sulla vetta.

Vista la brevità della gita e volendo completare le salite della zona, si può effettuare l’ascensione della vicina Cima Piana. Quindi si scende di nuovo al colle e si rimontano, seguendo la cresta dalla parte opposta, i dossi erboso/rocciosi (2350 m, 2369 m) sormontati da un ometto di pietre scendendo verso i ben visibili laghetti nei pressi del col de la Croix; vicino al primo di questi si trova un grosso omino di pietre (2295 m) e da questo, incrociando il sentiero intervallivo 102, si prosegue sull’itinerario normale di salita alla Cima Piana.

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