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Truc de la Seyvaz – Valgrisenche (AO)
Quota | 2574 |
Dislivello | 1044 |
Difficoltà | EE |
Segnavia | AV2, s.n. |
Tempo | 3h00′ |
Il Truc dela Seyvaz è la vetta più bassa della lunga cresta che, dalla Becca Tey, digrada verso il fondovalle separando il vallone de l’Epée da quello del Cussunaz nell’alta Valgrisenche. Il percorso è comodo e ben segnalato sul sentiero dell’Alta Via 2 sino al punto dove conviene deviare; da qui, il terreno si alterna tra massi e bassa vegetazione e richiede dimestichezza nel salire tratti ripidi alternati ad attraversamento di pietraie. Vi possono essere due percorsi per raggiungere la cima (vedi traccia GPS): il primo, effettuato in questo caso in salita, comporta brevi tratti ripidi ma anche l’attraversamento di un paio di pietraie; il secondo, effettuato in discesa e che può essere fatto al contrario, evita l’attraversamento di pietraie ma si sviluppa, soprattutto nel primo tratto, su pendii molto ripidi scomodi da camminare causa la presenza di cespugli e bassa vegetazione. Visto l’ambiente della gita, si consiglia di effettuarla con buona visibilità.
Avvicinamento
Si percorre la A-5Torino-Aosta, si supera la barriera di Aosta est e si prosegue uscendo allo svincolo di Aosta ovest; qui si prende la direzione verso Courmayeur e, appena superato l’abitato di Arvier, alla rotatoria si devia a sinistra seguendo le indicazioni per Valgrisenche. Raggiunto il capoluogo, si oltrepassano le abitazioni e, subito dopo, si devia a sinistra senza entrare in galleria; dopo una breve discesa si giunge alla frazione Mondanges dove si lascia l’auto nel parcheggio adiacente il torrente.
Descrizione
Dal parcheggio si attraversa il ponte passando sopra l’area sportiva; deviando poi a destra, si cammina brevemente su una comoda mulattiera erbosa arrivando alla palina dove inizia il sentiero. Dopo un breve risalita, si arriva ad incrociare la strada (1713 m) che si percorre per qualche decina di metri ritrovando il sentiero che, alla sinistra, si alza nel bosco. Poco sopra si rimane alla sinistra ad un bivio (1729 m) proseguendo sul sentiero che, con buona pendenza, si inoltra nel bel bosco di conifere. Superato un piccolo “ru”, si ignora una traccia che si stacca alla sinistra (2022 m) continuando la salita nel bosco; quando la pendenza spiana leggermente, si inizia un traverso che si inoltra a mezzacosta nel vallone. Si superano le baite diroccate di Benevy (2081 m) uscendo poco sopra dalla vegetazione dove si raggiunge l’alpeggio di Bois (2139 m); da questo si scende sulla poderale per poche decine di metri, andando ad attraversare il torrente Praz Londzet su un ponte di pietra. Più avanti, si arriva ad un tornante della poderale dove si continua la salita a sinistra (2134 m) arrivando ad un bivio segnalato da una palina (2170 m); qui, abbandonata la poderale, si riprende il sentiero sul quale si prosegue diritto ad un vicino bivio (2219 m), andando poi a contornare, in leggera salita, un promontorio roccioso raggiungendone il punto più alto (2300 m). Poco oltre, ad una quota di circa2330 m, si abbandona il sentiero deviando alla sinistra salendo tra massi e bassa vegetazione guadagnando un gradino erboso; sopra questo, scegliendo il percorso migliore, si devia a sinistra attraversando poi una pietraia. Oltre questa, si sale scegliendo il percorso migliore tra massi e vegetazione giungendo ai margini di un’altra breve pietraia che si trova sulla destra; la si attraversa alzandosi leggermente di quota arrivando su terreno erboso. Deviando decisamente a sinistra, si guadagna la dorsale dalla quale si prosegue alla destra arrivando in breve alla punta est (2569 m); da questa si continua alla destra, contornando sulla sinistra una piccola anticima, giungendo alla vicina punta ovest, la più elevata (2574 m), che si sale su qualche gradino roccioso. Ritornati alla punta est, si continua sulla dorsale fino ad un colle (2567 m) dal quale si scende tenendosi sulla sinistra; prima di arrivare ad un salto del pendio, ci si sposta a destra traversando in direzione della successiva dorsale. Da questa si scende in direzione di un piccolo laghetto, che non si raggiunge per continuare sempre sulla dorsale. Molto più in basso si raggiunge una grossa roccia isolata nei pressi di un colletto (2450 m) che si trova alla sinistra della dorsale; ora, su terreno ripido, si scende tra sassi e bassa vegetazione, trovando il percorso migliore e su vaghe tracce di animali, si arriva in vista del sentiero di salita che in breve si raggiunge.
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