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Rothahorn – Ornavasso (VB)
Quota | 1554 |
Dislivello | 1119 |
Difficoltà | E |
Segnavia | A25, A21, bolli bianco-rosso |
Tempo | 3h00’ |
Il Rothahorn è una modesta ma molto panoramica cima, in alcune cartine indicata solo come “quota”, che si trova nella parte mediana della lunga dorsale che, dal fondovalle ossolano di Ornavasso, si alza sino alle vette di Eyehorn e Monte Massone. Il percorso, in gran parte boschivo, si snoda su mulattiere, stradine e sentieri sempre evidenti e ben segnalati che passano tra belle baite ed alpeggi dove non mancano suggestivi scorci panoramici; questi ultimi sono poi eccezionali dalla cima, dalla quale si ha una spettacolare veduta sui laghi di Mergozzo, Maggiore ed anche quelli più lontani del varesotto. La salita non presenta alcuna difficoltà se non qualche tratto un po’ ripido, oltre che nei metri finali, anche in brevi tratti di stradine e mulattiere; su queste ultime, in caso di terreno bagnato, bisogna prestare un po’ di attenzione allo strato di fogliame.
Avvicinamento
Si percorre la A-26 Genova-Gravellona Toce e, superato lo svincolo di Gravellona, si esce a quello successivo di Ornavasso. Entrati nell’abitato si devia a sinistra sulla strada appena dopo il torrente e si continua seguendo le indicazioni per il Santuario del Boden; raggiuntolo si lascia l’auto nel parcheggio alla sua sinistra.
Descrizione
Dal posteggio ci si incammina sulla strada asfaltata alla sinistra del santuario e, dopo qualche decina di metri, si trova subito un bivio segnalato dalle paline al quale si svolta a destra per risalire un’altra stradina. Al termine di quest’ultima, in corrispondenza di una curva poco prima di un’abitazione, ci si inoltra nella bella faggeta imboccando la larga mulattiera sulla sinistra; questa, con pendenza pressoché regolare, si sviluppa compiendo larghi tornanti sul percorso generalmente ricoperto da fogliame ma sempre ben evidente. Si superano dapprima le baite diroccate di Bodahirmi (611 m) e successivamente si lasciano alla destra un paio di abitazioni in corrispondenza di un bivio (710 m), al quale si rimane sulla sinistra proseguendo verso una croce in pietra ben visibile in fondo alla mulattiera. Oltrepassato un rudimentale steccato si trova un’altra baita sulla sinistra (763 m) e, dopo di questa, il bosco si dirada un po’ e si passa sotto le case di Grobo dove si devia alla destra ad un bivio segnalato dalle paline (807 m); passando poi al di sopra delle stesse case, si entra in una bella faggeta dove si ignora dapprima un sentiero che si stacca sulla sinistra e successivamente, giunti ad un tornante, si lasciano sulla destra alcune case (887 m). Sempre camminando sull’evidente mulattiera si arriva ad una casa isolata e, subito dopo, si esce in spazi più aperti giungendo all’alpeggio di Frasmatta (986 m) che si trova la di sopra di un panoramico pascolo; si attraversano dunque tra le case giungendo a quella superiore, la Cà d’Arula, in corrispondenza della quale c’è un bivio segnalato da paline. Qui si devia a sinistra camminando ora su una stretta stradina asfaltata dove, superata un’isolata fontana, si passano le belle baite di Mot Twergi (1239 m); poco oltre, si giunge alla palina situata all’alpeggio di Scirombei (1253 m) dalla quale si continua diritto compiendo, sempre su strada, un traverso nel bosco arrivando ad un bivio (1304 m) dove si ignora il sentiero che si stacca alla sinistra. Subito dopo si giunge ad una chiesetta, alla destra della quale si devia per il sentiero che sale di nuovo nella faggeta; arrivati ad un successivo bivio, si prosegue alla sinistra (1385 m) superando, più in alto, una baita isolata poco oltre la quale si rimane alla destra ad un altro bivio (1396 m). Compiuti molti tornanti, si esce dalla vegetazione arrivando su una dorsale dalla quale si devia a destra, scendendo di pochi metri, per arrivare ad un vicino colletto (1557 m); da questo, che si trova alla base del pendio finale, si risalgono su labile traccia gli ultimi ripidi metri che portano alla panoramica cima. Scendendo, e ritornati al colletto, si può proseguire fino alla vicina Cappella del Buon Pastore (1566 m) dove, anche qui, si trova un ottimo punto panoramico.
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