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Tête de Montcorvé – Valsavarenche (AO)
Quota | 2869 |
Dislivello | 1054 |
Difficoltà | EE |
Segnavia | 1, s.n. |
Tempo | 3h00′ |
La Tête de Montcorvé è un grosso promontorio roccioso, molto panoramico, che si trova nell’alta Valsavarenche; è la cima inferiore che rimane nella parte più bassa della lunga dorsale rocciosa e morenica che separa i ghiacciai del Gran Paradiso e di Laveciau. Il percorso è ben evidente sino al punto dove si abbandona la morena sull’itinerario di salita al Gran Paradiso, da dove si segue qualche ometto e vaghe tracce di passaggio per raggiungere un enorme masso rossastro isolato, che deve fare da riferimento per la parte finale dell’escursione. Dalla cima il panorama è eccezionale a 360° su tutte le vette della Valsavarenche con in primo piano il Gran Paradiso e a seguire il Ciarforon,la Becca di Monciair, il Grand Etret,la Grivola e, non meno importanti gli altri “3000″ della vallata. La gita non oppone grosse difficoltà tecniche, sen non la dimestichezza di percorrere trotti fuori sentiero e brevi tratti di pietraie.
Avvicinamento
Si percorre la A-5 Torino-Aosta, si supera la barriera di Aosta est e si esce al casello successivo di Aosta ovest. Si prende la direzione per Courmayeur e, superato il comune di Aymavilles, si trova sulla destra la deviazione per la Valsavarenche, si passa da Introd e si risale la valle rimanendo a sinistra al bivio per la valle di Rêmes. Giunti al capoluogo Degioz si prosegue ancora qualche chilometro e si arriva tra le poche case di Pont oltre le quali si trova un grande parcheggio dove lasciare l’auto.
Descrizione
Dal parcheggio si attraversa il ponte sul torrente e si cammina in piano verso il bosco alla sinistra del corso d’acqua passando davanti ad una lunga baita. Entrando nel bosco si passa subito un ponte di legno e si inizia a salire su sentiero ben tenuto che, con numerosi tornanti che guadagnano subito quota, si alza tra le conifere; passando accanto ad alcune rocce si entra in un canalone che offre, uscendo dal bosco, uno scorcio del fondovalle ed ora si continua su pendenza costante in spazi aperti e panoramici. Costeggiando una bastionata rocciosa si guadagna il centro di un vallone che si risale rimontando con larghi tornanti le fiancate di alcuni dossi erbosi; si arriva poi ad una comoda scalinata di pietre sostenuta da un muretto a secco che aggira un basso promontorio e subito dopo si prosegue sul fondo del vallone infondo al quale si piega leggermente a sinistra. Tenendo la destra si supera un bivio segnalato da un cartello ligneo ed in breve si raggiunge il rifugio che si trova ormai a pochi metri. Raggiuntolo, si segue l’indicazione per la salita al Gran Paradiso che ci indirizza verso una breve pietraia, individuando già da qui un grosso masso rossastro, che si dovrà raggiungere, su una dorsale alla sinistra; la si supera seguendo i numerosi ometti e poi si continua sulla ben visibile traccia che, passato un tratto di sentiero, va a risalire la morena. Arrivati sul suo filo, si raggiunge un ometto dal quale, verso destra, si segue la dorsale per un breve tratto; giunti alla quota di2840 mcirca, si attraversa il torrente su comodi massi riprendendo il sentiero che si risale per pochi minuti trovando una traccia che, da esso, si stacca alla sinistra (2866 mca). Questa attraversa un tratto di erba e sassi per poi, dopo aver passato un breve tratto di rocce rotte, risalire brevemente ad un’altra dorsale. Seguendo qualche ometto, si cammina in leggera pendenza tra erba e rocce lisce arrivando al grosso masso rossastro; da questo si continua, senza guadagnare quota, in traverso sulle poco inclinate rocce lisce per poi, camminando su tratti erbosi, giungere al colletto sotto la dorsale della cima. Da qui si devia a sinistra salendo tra rocce rotte e brevi tracce di passaggio arrivando ad un grosso masso isolato su una prima punta; lo si aggira alla sinistra, perdendo leggermente quota, per raggiungere in breve, anche qui tra erba e rocce rotte, il grosso ometto della cima.
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