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Mont l’Echeut – Bionaz (AO)
Quota | 1882 |
Dislivello | 736 |
Difficoltà | EE |
Segnavia | 17 |
Tempo | 5h30′ |
Il Mont l’Echeut è, contrariamente al nome, un alpeggio in disuso, ora diroccato, che si trova sopra un piccolo promontorio erboso sopra il comune di Bionaz, in alta Valpelline; l’escursione, ad anello, raggiunge, oltre al Mont l’Echeut, altre due vecchie baite situate nella parte più bassa: Moulin e Sevey, anche queste ormai abbandonate. Il percorso si svolge per la gran parte nel bosco offrendo pochi scorci sulla vallata sottostante e sulle cime del suo opposto versante; l’ambiente boschivo è selvaggio sia nella parte alta che in quella inferiore sino al ponte di legno ma, soprattutto nel traverso superiore, è facile avvistare esemplari di fauna alpina, proprio per la “wilderness” che lo caratterizza. La gita, che occupa una mezza giornata, può essere effettuata in entrambi i sensi con il percorso che in salita, esclusi i tratti dei traversi superiore ed inferiore, si presenta ripido e un po’ faticoso; il sentiero è sempre evidente e ben segnato dalle frecce e tacche di vernice e, vista l’esposizione a nord, può essere percorso anche nei mesi più caldi.
Avvicinamento
Si percorre la A-5 Torino-Aosta e si esce al casello di Aosta est seguendo poi l’indicazione per il traforo del Gran San Bernardo; poco dopo l’uscita della seconda galleria si devia a destra verso la Valpelline. Superato il capoluogo, si prosegue nella valle arrivando a Bionaz, dove si lascia l’auto nel comodo parcheggio all’ingresso dell’abitato (volendo si può proseguire scendendo al villaggio di Queloz dove inizia il sentiero in prossimità di un piccolo parcheggio per 3/4 auto).
Descrizione
Dal parcheggio si entra nell’abitato scendendo sulla strada sino al villaggio di Queloz, dove si trovano le paline dei sentieri. Si prosegue, sempre in discesa, sulla strada che ora è sterrata fino a trovare un bivio segnalato dalle paline (1497 m); si devia a sinistra su una strada inerbita, che costeggia il piccolo bosco, arrivando ad un largo ponte in cemento che si attraversa. Arrivati ad un vicino bivio della strada inerbita, si devia a sinistra percorrendola per un breve tratto; giunti alla palina, si abbandona la strada e ci si alza nel bosco uscendo in una piccola radura dove si trovano i resti dell’alpe Moulin (1562 m). Spostandosi leggermente alla destra, si cammina per pochi metri su una piccola dorsale erbosa che si abbandona, scendendo a sinistra, per attraversare il torrente. Si rientra quindi nel bosco e si inizia la ripida salita che, con piccoli tornanti alternati a tratti più diretti, fa guadagnare faticosamente quota; avvicinatisi alla parte alta del canalone, si piega a destra in vicinanza di un piccolo affioramento roccioso, dove la pendenza diminuisce temporaneamente, per compiere un breve traverso nel rado bosco. Ripresa la ripida salita, si tralascia una deviazione con un sentiero che si stacca alla destra (1695 m) continuando, dopo aver piegato gradatamente a sinistra, con una linea più diretta. Più sopra il sentiero, divenuto pianeggiante, svolta decisamente a sinistra per arrivare in pochi minuti alle baite diroccate di Mont l’Echeut (1882 m). Raggiunta quella di poco superiore, la si passa alla sinistra per salire ancora un breve tratto dove si trova un bivio (1920 m) dal quale si devia a destra. Da qui si comincia un lungo traverso nel bosco che percorre la fiancata della montagna. Si inizia con lievi saliscendi che fanno guadagnare pochi metri di dislivello per poi proseguire, con andamento pianeggiante, uscendo poche volte dalla vegetazione per avere begli scorci sulla vallata; dopo poco che si inizia a scendere gradatamente, si giunge ad un breve ma ripido canalino di rocce e terriccio franoso la cui discesa è protetta da una corda fissa (1805 m). Deviando alla sinistra, si passa sotto una paretina rocciosa dopo la quale si scende un breve e ripido pendio erboso per ritentare nel bosco più fitto. Qui si perde velocemente quota con numerosi tornanti che portano ad una piccola radura; attraversatala verso sinistra, si rientra nel bosco e, con un breve traverso si giunge in vista della baita diroccata di Sevey (1477 m). Appena prima di essa, il sentiero svolta a destra, scendendo con minor pendenza, sino ad uno slargo erboso dove si ignora la traccia che proviene dalla sinistra (1431 m) per camminare poi sulla sponda strapiombante del torrente; la si segue verso destra con leggeri saliscendi percorrendo un lungo tratto di sentiero che si avvicina alle sponde del corso d’acqua sino ad un ponte di legno (1448 m). Lo si attraversa e, al bivio che si trova al suo termine, si devia a destra arrivando ad un pascolo; arrivati alla parte opposta, si trova una strada inerbita che, rientrando temporaneamente nel bosco, si percorre sino ad un successivo pascolo dove, sulla sinistra, si trova la baita solitaria di Lila (1470 m). Camminando per pochi minuti sulla strada, si ritorna in breve al bivio con le paline a quota1497 m, dal quale si risale al punto di partenza.
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