Archivio
-
Ultimo aggiornamento
Articoli – Commenti – Tags
Più visti
- Escursioni in Valle d’Aos…: VALLE D’AOSTA Valle di Gressoney 0 commento/i
- Punta Gnifetti, Capanna M…: Quota: 4561 m Dislivello: 1341 m Difficoltà 1 commento/i
- Lago Layet – Saint Marcel…: Quota 2278 Dislivello 783 Dif 0 commento/i
- Indici: Indice Alpinismo Indice Escursionismo Indice escursionismo 0 commento/i
- Laghi di Campliccioli, Ci…: Quota 1358 (Campliccioli),2260 (Cingino), 2339 ( 2 commento/i
Tags
alpinismo bivacchi canavese-valle dell'orco ciaspole cogne courmayeur escursioni escursioni ad anello escursioni invernali google earth gran san bernardo gruppo del bianco gruppo del rosa laghi alpini la thuile ossola parchi e riserve parco mont avic parco naz. gran paradiso parco valgrande piemonte pila quota 3000 racchette da neve Rhȇmes rifugi saastal san barthelémy scialpinismo sempione svizzera tracce gps val bognanco valdigne valgrisenche valle d'aosta valle d'ayas valle di gressoney vallese valpelline valsavarenche valsesia Valstrona valtournenche verbano
Tête Cordellaz – St. Oyen (AO)
Quota | 2668 |
Dislivello | 1315 |
Difficoltà | EE |
Segnavia | 7a (ove visibile) |
Tempo | 3h45′ |
Questa salita si può dividere come difficoltà in due parti: la prima, sino a Tsa de Flassin, facile e di solito ben tracciata mentre la parte superiore, con tratti più ripidi ed impegnativi, deve essere affrontata con neve molto ben assestata. Già al di sopra dell’alpeggio bisogna valutare bene il percorso in modo da non rimanere troppo sotto i ripidi pendii di destra che, seppur non molto alti, sono ben esposti al sole e possono scaricare soprattutto durante il ritorno mentre la salita da Tsa de Flassin per il canale di destra è sconsigliata perché, oltre ad essere più stretto, è sovrastato dai ripidi ed ampi pendii che scendono direttamente dalla Tête de Cordellaz. La parte più delicata è quella che dai pressi del colle percorre la cresta che, pur salendo con poco dislivello, presenta numerose cornici ed accumuli di neve farinosa portata dal vento e quindi le condizioni della sua percorribilità vanno valutate al momento; comunque, oltre al buon assestamento della neve, è prudente percorrerla al mattino prima che diventi bagnata e pesante sui traversi. In caso di scarsità di neve o se quest’ultima risultasse molto dura e ghiacciata potrebbero essere utili i ramponi.
Avvicinamento
Si percore la A-5 Torino-Aosta e si esce alla barriera di Aosta est proseguendo per il traforo del Gran San Bernardo. Superato il comune di Etroubles si devia a sinistra seguendo le indicazioni per gli impianti sportivi e scendendo di poco sulla strada si giunge, in corrispondenza di un ristorante adiacente le piste di fondo, ad un grande piazzale dove si può comodamente lasciare l’auto.
Descrizione
Dal piazzale si sale al bordo delle piste di fondo dirigendosi verso il bosco superiore e costeggiando sulla destra la pista di slittino si giunge nei pressi della casetta della sua partenza. Volendo d’ora in poi si può seguire la strada, battuta dai gatti delle nevi, che si inoltra con lunghi tornanti nel bosco mentre invece conviene tagliarla proseguendo diritto con lievi pendenze e passando un po’ a destra di una prima baita. Inoltrandosi nel bosco si taglia in alcuni punti la strada che passa dapprima dalle baite di Flassin de Meiten (1651 m) e poi da quelle di Flassin (1713 m) situate poco più avanti. Stando sempre tra la rada vegetazione e tenendo il centro del vallone si cammina sempre diritto sino ad uscire fuori dalla vegetazione dove si apre davanti a noi la parte aperta dell’itinerario; spostandosi un po’ a sinistra si contorna un’altura poco pronunciata e, ritornati sulla destra si risale sempre al centro sino a vedere più lontano sulla destra alcune baite: senza percorso obbligato e passando tra dolci dossi si raggiungono così le baite di Tsa de Flassin (2265 m). Si supera l’alpeggio e si inizia a salire alla sinistra di un promontorio rimontando alcuni ripide balze alternate a brevi tratti più riposanti e cercando di stare a debita distanza dai pendii di destra da cui possono scendere piccole scariche. Poco prima di giungere ad un’ampia insellatura si piega gradualmente verso destra per arrivare sotto la cresta che conduce in vetta e qui bisogna valutare al momento le condizioni della stessa e delle cornici presenti per cercare i punti più idonei alla salita. Valutando questi elementi si percorre l’aerea cresta passando ora dal lato sud ed ora dal lato nord facendo attenzione ai traversi molto ripidi che si incontrano e si raggiunge il piccolo omino di vetta contornando la cima da destra (lato Flassin).
Commenti