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Mont Glacier – Champorcher (AO)
Quota | 3189 |
Dislivello | 1058 |
Difficoltà | EE |
Segnavia | 8C |
Tempo | 3h30′ |
La vetta del Mont Glacier è un punto panoramico privilegiato sull’arco alpino: si può vedere la lontana catena alpina che parte dal Monviso e verso destra passa dal Gran Paradiso, Grand Combin, Cervino e Monte Rosa, solo il Bianco rimane un po’ nascosto dalla piramide dell’Emilius. Più da vicino si vede la Tersiva, la Rosa dei Banchi, la Punta Garin ed il territorio sottostante del Parco del Mont Avic con la cima da cui prende il nome il nome. Le difficoltà dell’escursione si trovano nella parte alta del percorso dal Col Fussy in poi dove la progressione diventa difficoltosa e faticosa per il superamento di tratti pietrosi in cui si perde un po’ la traccia su terreno che a volte si presenta di pietrisco sdrucciolevole.
Avvicinamento
Si percorre la A-5 Torino-Aosta e si esce al casello di Pont St. Martin, se si proviene da Torino o Milano, e si segue la direzione per Aosta passando Donnas e Bard sino alla rotonda per Champorcher; si esce invece al casello di Verrés se si proviene da Aosta e si segue la direzione per Torino passando Arnad arrivando anche qui alla rotonda per Champorcher. Si devia risalendo l’omonima valle per alcuni chilometri raggiungendo il capoluogo dove, appena dopo una curva a destra in centro paese, si stacca una strada in salita con le indicazioni per Mont Blanc; superata la frazione si prosegue sulla strada che poco oltre diviene sterrata e abbastanza dissestata e prosegue sulla fiancata della montagna raggiungendo Dondena dove si può lasciare l’auto nei piccoli parcheggi.
Descrizione
Dal parcheggio si raggiungono le paline in prossimità del cartello esplicativo dei sentieri e si imbocca la sterrata in discesa che attraversa il torrente e si alza dolcemente tra le baite sulla sinistra. Superatele, si può seguire la strada o in alternativa si può accorciare il percorso salendo per una evidente traccia che si stacca verso destra ad una curva e che risale con buona pendenza i pascoli soprastanti arrivando ancora sulla strada subito prima del rifugio Dondena (2210 m). Davanti alla costruzione si trovano le paline che ci indicano di prendere a destra e qui, passando dietro al rifugio, si imbocca un’altra sterrata sulla destra, l’antica strada reale di caccia, che senza guadagnare molta quota contorna le pendici erbose del Monte Dondena arrivando ad un bivio in corrispondenza di una palina (2348 m). Qui si abbandona la sterrata e si devia a destra scendendo verso il torrente che si attraversa nel suo punto migliore (alla data odierna il ponte esistente è inagibile perché crollato) arrivando in un pianoro erboso al quale si sta sulla sinistra, senza alzarsi troppo, sulla traccia che si perde un po’ nell’erba; passando accanto ad un sasso piatto dove c’è un omino di pietre ed un bollo giallo si raggiunge l’inizio del sentiero che parte dalle basse pendici erbose di sinistra e si alza su di esse con qualche tornante. Arrivati ad un bivio segnalato da alcuni bolli gialli su di una pietra (2466 m) si continua a camminare sulla destra compiendo un traversa ascendente sulla fiancata della montagna per raggiungere un largo sperone erboso; lo si risale con molti larghi tornanti che, con pendenza regolare, passano a sinistra di un promontorio da dove si devia a sinistra per raggiungere una zona franosa che si attraversa tra le grosse pietre avendo già davanti la meta dell’escursione. Si compie ora un traverso a mezzacosta passando sopra al Lac Gelé e si raggiunge in breve l’insellatura del col Fussy (2909 m) che mette in comunicazione l’alta valle di Champorcher con il vallone di Fenis. Ora si prosegue sulla destra contornando in salita a mezzacosta la vasta conca pietrosa per raggiungere il ripido pendio che scende dalla dorsale del Mont Glacier; lo si risale faticosamente su tracce di sentiero arrivando alla larga dorsale che scende dalla vetta e, piegando leggermente a sinistra, si continua sempre su terreno ripido arrivando sulla breve cresta che adduce alla vetta.
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