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Mont Fortin – Courmayeur – (AO)
Quota | 2755 |
Dislivello | 1200 |
Difficoltà | EE |
Segnavia | 9, 10, Alta Via2, 12 |
Tempo | 3h00′ |
Classica e lunga escursione ad anello, poco meno di 20 km, con cui si percorre l’alta Val Veny, con eccezionali panorami sui versanti più selvaggi e solitari del monte Bianco, dell’Aguille de Glaciers e di Trélatȇte, ed al ritorno l’alto vallone di Chavannes, con ampie visuali sulle cime della zona di La Thuile con l’esteso ghiacciaio del Rutor. Il punto più delicato della salita è il tratto di traverso che si deve fare contornando la vetta del Mont Fortin e che si sviluppa su terreno un ripido e franoso, mentre per il resto è una tranquilla e facile escursione su sentieri ben segnalati. Per il ritorno dalla vetta, se si vuole fare il giro ad anello, bisogna calcolare circa 4 ore di discesa.
Avvicinamento
Si percorre la A-5 Torino-Aosta, superando la barriera di Aosta est, sino al suo termine a Courmayeur dove si esce e ci si dirige verso l’abitato poi, superata la rotonda, si prosegue diritto sino ad incontrare la deviazione sulla sinistra per la Val Veny; imboccata la strada la si percorre per qualche chilometro sino al suo termine dove si trova una sbarra metallica e dove si può lasciare l’auto negli slarghi ai suoi bordi.
Descrizione
Superata la sbarra si continua sulla strada e alla prima curva si può prendere un sentiero che sale nel bosco e, tagliando un tornante, sale a ricongiungersi di nuovo con la strada; ora si deve continuare sull’asfalto per un tratto abbastanza lungo che costeggia il torrente ed arriva ad un ponte che lo supera sulla sinistra e che si trova al’imbocco della splendida parte alta della Val Veny. Passati sul ponte a sinistra si cammina per un breve tratto sulla strada che ora diventa sterrata e si arriva subito ad un bivio segnalato dalle paline (1964 m); qui si devia a sinistra per risalire con un sentiero che, poco sopra, passa accanto ai ruderi delle baite di Arp Vieille inferiore (2072 m) e poi continua su dolci ondulazioni erbose. Giunti ad un bivio segnalato da bolli gialli su una pietra (2238 m) si continua sul sentiero di destra che si indirizza verso un ampio pendio erboso ignorando due tracce che in successione si staccano sulla sinistra. Ora con molti tornanti si rimonta dapprima un pendio erboso e poi ci si dirige verso una larga pietraia, dove il sentiero aumenta sensibilmente di pendenza, sopra la quale si raggiunge la cresta a destra; percorso un breve tratto di cresta si inizia un traverso a destra che, con alcuni saliscendi, contorna con tratti esposti e su terreno franoso la vetta del Mont Fortin arrivando ad un colletto dove è ben visibile una palina. Da qui svoltando a sinistra si arriva subito alla vicina vetta con i ruderi delle postazioni militari che si vedono soltanto all’ultimo momento.
Per il ritorno si raggiunge di nuovo la palina e si continua a scendere sul visibile sentiero che scende alla sinistra della cresta, andando a raggiungere in breve un rudere che si lascia a destra, e che continua ad abbassarsi dolcemente in traverso sulla fiancata della montagna; arrivati ad uno dei piccoli laghi del Monta Fortin (2596 m) si trova un bivio con un sentiero che si lascia alla sinistra e si continua a camminare sul traverso che, con qualche saliscendi, attraversa le pendici del Mont Perché. Arrivati in un pianoro si passa accanto al piccolo lago del Mont Perché (2563 m) e, superato un piccolo dosso, si inizia l’ultimo tratto in traverso che conduce al ben visibile Col de Chavannes che si raggiunge dopo essere scesi di poco a prendere la mulattiera ad un bivio segnalato da una palina (2575 m). Al colle (2605 m), dove si trova un rudere di una casermetta, si scende verso destra con un sentiero che è un po’ ripido nella prima parte e poi, perdendo rapidamente quota, raggiunge un basso dosso morenico dal quale, con alcuni tornanti, si raggiunge il fondovalle. Si cammina di fianco al torrente e giunti all’inizio del vallone dove si trova un bivio (2150 m) si può, volendo fare una piccola deviazione su una sterrata, raggiungere il vicino e ben visibile rifugio Elisabetta (2202 m) da cui si ammira un bellissimo panorama sull’alta Val Veny. Si ritorna quindi sulla sterrata e la si percorre per tutto il fondovalle sino al bivio a quota 1964 m incontrato durante la salita e da qui, per il medesimo percorso dell’andata, si arriva all’auto.
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