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Lac Gelé – Champdepraz (AO)
Quota | 2600 |
Dislivello | 1309 |
Difficoltà | E |
Segnavia | 6 |
Tempo | 2h30′ |
Il Lac Gelé è uno dei molti laghi che sono situati nel Parco Naturale del Mont Avic e merita senz’altro una gita a sé sia per i begli ambienti che si attraversano, sia per poter vedere i resti delle antiche miniere e della vecchia mulattiera ancora ben conservata che testimoniano delle grandi fatiche ed operosità dei valligiani dell’inizio del secolo scorso. Dal nome si evince che il lago, trovandosi in una conca pietrosa esposta a nord, è ghiacciato per molti mesi all’anno anche sino a stagione avanzata; il suo raggiungimento non ha difficoltà alcuna ed il sentiero è stato di recente ripristinato nella sua segnmaletica. Il panorama, che durante la salita è molto aperto soprattutto verso est, si chiude una volta arrivati a destinazione con la vista però del vicino Mont Avic che da questa prospettiva cambia totalmente aspetto rimanendo più tozzo in confronto alla punta slanciata che si vede dalla partenza.
Avvicinamento
Si percorre la A-5 Torino-Aosta e si esce al casello di Verres per proseguire verso Aosta, dopo qualche chilometro si svolta a sinistra ad un bivio con le indicazioni per Cahmpdepraz e il Parco Naturale del Mont Avic. Si attraversa l’abitato e si risale la valle per alcuni chilometri giungendo in corrispondenza di un tornante alla deviazione per Blanchet dove si trova un comodo parcheggio (a Veulla il transito è riservato ai clienti dell’albergo).
Descrizione
Dal parcheggio si sale su una stradina selciata sino alle case di Veulla che si attraversano sulla sinistra passando davanti all’albergo e proseguendo ancora sulla strada asfaltata per alcune decine di metri sino ad arrivare ad un piazzale nel quale la sosta è consentita solo ai mezzi autorizzati o di soccorso. Da questo piazzale si imbocca la stradina lastricata che si alza a destra della chiesetta e si inoltra nei pascoli arrivando quasi subito ad un bivio (1360 m) al quale, ignorato il sentiero che si stacca sulla destra, si prosegue sempre sulla strada che ora è diventata sterrata. Il tracciato segue a mezzacosta la fiancata della montagna addentrandosi in un bellissimo bosco superando qualche torrente; si arriva così ad un largo spiazzo chiamato “magazzino” dove ci sono le paline in corrispondenza di un bivio (1473 m). Lasciata ora la sterrata si continua sul sentiero che prosegue davanti a noi e che, con pendenza più accentuata e continua, si alza con percorso quasi rettilineo sui versanti scoscesi della montagna. All’uscita del bosco il sentiero compie qualche tornante per indirizzarsi ad un’evidente insellatura dalla quale, rifiatando un po’, ci si immette su una grande pietraia; la si attraversa senza problemi su una vecchia ma ben tenuta mulattiera di pietre che, a mano a mano che si prosegue,si sposta verso sinistra verso un altro colletto. Compiuto qualche ripido tornante si sale verso un alto moro a secco oltre il quale si ritrova la mulattiera che passa tra i resti delle vecchie miniere; con percorso che ora diviene pianeggiante si prosegue per qualche decina di metri arrivando così sulle sponde del Lac Gelé (2600 m).
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