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Rifugio Bonatti – Courmayeur (AO)
Quota | 2043 |
Dislivello | 443 |
Difficoltà | E |
Segnavia | 28, 42 ove visibili |
Tempo | 2h00′ |
Escursione tranquilla e quasi sempre ben tracciata anche nella parte oltre la pista pedonale e che raggiunge un bello e panoramico rifugio che si trova all’inizio del vallone di Malatrà nella Val Ferret; è situato su una balconata da cui lo sguardo può allargarsi dalla ValVeny, ad ovest, al Col du Ferret ad est passando per l’ardita cresta di Peuterey al Monte Bianco e per i contrafforti meridionali delle Grandes Jorasses e della catena delle numerose “aiguilles” che terminano al Mont Dolent. La prima parte si svolge sulla pianeggiante pista pedonale che segue il percorso della pista di fondo di fondovalle sino alle baite di Lavachey dopo le quali conviene deviare verso il pendio del bosco, senza arrivare all’inizio del sentiero vero e proprio, risparmiando così tempo e distanza; la facilità dell’escursione consente inoltre di essere fatta anche da chi si vuole avvicinare a questo tipo di escursioni invernali.
Avvicinamento
Si percorre la A-5 Torino-Aosta superando la barriera di Aosta est e proseguendo sino all’uscita di Courmayeur per l’imbocco del Tunnel del Monte Bianco. Ad un tornante si lascia la statale e si continua seguendo le indicazioni per la Val Ferret che si percorre sino alla frazione di Pallesieux dove termina la pulizia invernale della strada e dove si trova un comodo parcheggio. E’ anche possibile che la strada sia chiusa da una sbarra ed allora si deve prendere il bus navetta che parte dal piazzale adiacente al tornante della statale.
Descrizione
Dal piazzale di Planpincieux si imbocca la strada pedonale che si inoltra nella valle e che affianca per il tratto di fondovalle la pista di fondo; passando nei pressi della cappelletta di Nostra Signora della Guarigione si continua con percorso pressoché pianeggiante incontrando un piccolo bar di fianco alle piste in località Pont (1630 m) e, alla fine di un lungo rettilineo, si giunge alle baite di Praz Sec (1636 m). Da qui la pista pedonale prosegue costeggiando il torrente sino ad arrivare ad un ponte che si attraversa per arrivare a Lavachey dove si trovano un paio di ristoranti; qui termina la pista pedonale ed ora, sempre costeggiando la pista di fondo, si continua per poco meno di dieci di minuti per poi fare una deviazione (1652 m circa) attraversando un paio di volte la pista dirigendosi verso un largo canale che si alza nel rado bosco. Si rimonta il canale compiendo qualche tornante per superare i brevi tratti un po’ ripidi e si arriva ad incrociare la larga mulattiera che proviene dal fondovalle e, più precisamente, dalle paline di partenza del sentiero che si trovano qualche centinaio di metri più avanti dalla deviazione. Il tracciato prosegue con larghi tornanti nel bosco mai fitto ed arriva ad una palina segnaletica posta ad un bivio del sentiero (1868 m) alla quale si prosegue sulla sua sinistra; camminando poi su pendenze costanti si esce dal bosco verso pendii aperti che si salgono senza percorso obbligato spostandosi leggermente sulla sinistra sino a vedere in alto un alto palo di legno vicina al quale si vede il tetto il rifugio che, compiuti un paio di tornanti, in breve si raggiunge.
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