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Trésenta, via normale dal rif. Vitt. Emahuele – Valsavarenche (AO)
Quota: 3616 m
Dislivello: 1659 m
Difficoltà: F
La Tresenta è un “satellite” del Gran Paradiso e si trova subito a sud della Becca di Moncorvè alla testata dell’omonimo ghiacciaio e situata tra il Colle del Gran Paradiso ed il Colle di Moncorvé; dalla sua cima si ha, verso nord, una splendida visuale del roccioso ed impervio versante meridionale del massiccio del Gran Paradiso mentre nelle altre direzioni si vedono le innumerevoli vette delle alpi piemontesi, valdostane e francesi. Se lo si sale in tarda stagione il percorso si svolge quasi tutto su pietraie tranne, in ultimo un breve tratto del ghiacciaio, mentre all’inizio dell’estate l’avvicinamento è più comodo e meno faticoso dovendo camminare sui nevai ben assestati con fondo duro che si trovano già nei dolci pendii all’inizio del ghiacciaio di Moncorvé. A seconda della preparazione e dell’allenamento la salita si può effettuare anche in giornata.
Avvicinamento
Si percorre la A-5 Torino-Aosta, si supera la barriera di Aosta est e si esce al casello successivo di Aosta ovest. Si prende la direzione per Courmayeur e giunti ad Aymaville si imbocca lo svincolo per la Valsavarenche; si continua per la strada di fondovalle superando il capoluogo Degioz e si prosegue sino ad arrivare a Pont dove termina la strada stessa e dove si può lasciare l’auto nel comodo parcheggio.
Descrizione
Dal parcheggio si attraversa il ponte sul torrente e si cammina in piano verso il bosco alla sinistra del corso d’acqua passando davanti ad una lunga baita. Entrando nel bosco si passa subito un ponte di legno e si inizia a salire su sentiero ben tenuto che, con numerosi tornanti che guadagnano subito quota, si alza tra le conifere; passando accanto ad alcune rocce si entra in un canalone che offre, uscendo dal bosco, uno scorcio del fondovalle ed ora si continua su pendenza costante in spazi aperti e panoramici. Costeggiando una bastionata rocciosa si guadagna il centro di un vallone che si risale rimontando con larghi tornanti le fiancate di alcuni dossi erbosi; si arriva poi ad una comoda scalinata di pietre sostenuta da un muretto a secco che aggira un basso promontorio e subito dopo si prosegue sul fondo del vallone infondo al quale si piega leggermente a sinistra. Tenendo la destra si supera un bivio segnalato da un cartello ligneo ed in breve si raggiunge il rifugio che si trova ormai a pochi metri. Dal rifugio si contorna sulla destra la ripida morena che si trova alle sue spalle iniziando la risalita dei dolci pendii al fondo dei quali si vede la nostra meta situata tra il Gran Paradiso a sinistra ed il Ciarforon a destra. Dapprima si tiene il centro del vasto pianoro e poi ci si sposta gradualmente verso destra puntando verso la base del ripido salto che si trova all’inizio della cresta nord-ovest e si inizia la sua faticosa risalita prestando attenzione alle condizioni della neve sul pendio ed effettuando, compiendo alcuni tornanti, traversi un po’ esposti e delicati. Giunti ad una spalletta dove la pendenza diminuisce sensibilmente si inizia la salita dell’ultimo tratto, anche questo ripido, più o meno sul filo di cresta tra le rocce mobili passando alla sinistra di un ben visibile ometto di pietre che si trova all’incirca a metà del pendio. Arrivati ad un punto dove la pendenza inizia a diminuire si vede distintamente la vetta che in breve si raggiunge e che è sormontata da una originale croce metallica.
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