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Mont Fourchon, cresta nord – St. Rhémy (AO)
Quota | 2907 |
Dislivello | 584 |
Difficoltà | EE |
Segnavia | 13C |
Tempo | 1h30′ |
Questa cima, molto frequentata durante la stagione invernale, è anche una bella salita da effettuare in estate abbinando un basso dislivello al raggiungimento di una vetta molto panoramica, la più alta del settore. La salita qui proposta non si compie per la via più semplice sulla normale traccia di sentiero ma bensì sulla non lunga cresta settentrionale che, da un panoramico colletto, consente una divertente arrampicata mai troppo impegnativa ma non banale su rocce solide (attenzione che a tratti le fiancate appena sotto le rocce sono di terriccio molto instabile e sdrucciolevole). Già dal colletto ma ancor più dalla piccola vetta il panorama e spettacolare sul vicino Grand Combin e Mont Velan, sulla imponente parete est delle Grandes Jorasses e sul versante della Brenva del Monte Bianco; oltre a queste cime si vedono più lontano verso sud la Grivola, il Gran Paradiso, il gruppo del Rutor e, girando lo sguardo, tutte le altre vette minori, ma non meno belle, del territorio valdostano e svizzero.
Avvicinamento
Si percorre la A-5 Torino-Aosta e si esce al casello di Aosta est seguendo poi le indicazioni per il Traforo del Gran San Bernardo. Risalita la valle si giunge a St. Rhèmy dove si prosegue sulla statale per il passo del Gran San Bernardo che si percorre sino alla baita di Baou ben visibile, un po’ prima del paravalanghe, sotto uno spuntone roccioso isolato ad una quota di 2350 m circa dove si può lasciare l’auto su uno slargo alla sinistra della strada.
Descrizione
Dallo slargo ci si indirizza sul sentiero che parte alla destra della stradina che porta alla baita e si alza dolcemente alla base di una puntina rocciosa immettendosi poi in una valletta; raggiunto il torrentello lo si attraversa e si risale sulla sinistra un basso promontorio continuando poi su terreno pietroso sino ad incontrare un bivio del sentiero (2495 m). Risaliti alcuni dossi erbosi si sfiora una pozza d’acqua situata alla destra e si prosegue in un vallone costellato di massi erratici dopo il quale si raggiunge un basso promontorio erboso che si sale alla destra. Quando il sentiero spiana un po’ si attraversa verso destra una pietraia seguendo anche gli ometti di pietra che, con percorso quasi pianeggiante, portano alla base di un pendio alla cui sommità si trova una spalla con un masso con i bolli segnavia. Qui si trova un pianetto dal quale si segue la traccia che, spostandosi alla destra ed ignorando un’altra traccia che va a sinistra (2759 m), si porta verso un colletto roccioso che si raggiunge compiendo alcuni tornanti (2839m). Dal collettoda cui si ha una bella visuale della parete est delle Grandes Jorasses e del Monte Bianco, si va a sinistra contornando alla destra le prime rocce dopo di che si passa subito sul versante opposto; si prosegue su un tratto di comoda cresta per raggiungere un ometto di pietre dopo di che, discesi ad un piccolo intaglio, si risale un canalino di rocce un po’ esposto che porta ad una zona di pietre frastagliate. Qui ci si trova di fronte all’ultimo risalto roccioso, più alto del precedente, che si vince direttamente leggermente spostati sulla sinistra del filo; su rocce solide che presentano buoni appigli si sale con qualche passaggio un po’ atletico sbucando a pochi metri dalla piccola vetta. In discesa si segue la traccia che dalla vetta porta al colletto sulla destra dal quale, sempre sulla traccia, ci si abbassa verso il centro del vallone percorso in salita dove si ritrova il sentiero dell’andata che si percorre naturalmente a ritroso.
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