Rifugio Città di Busto – Formazza (VB)

4 ottobre 2010 at 14:42

giancarlo

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rifugio-citta-di-busto

 

 

Quota 2493
Dislivello 825
Difficoltà E
Segnavia G39, bolli bianco-rossi
Tempo 2h15′

 

 

Traccia GPS

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Il rifugio Città di Busto è una bella costruzione in pietra situato su un promontorio sotto al quale si stende il Piano dei Camosci e da cui passa il Sentiero Castiglioni che lo collega al rifugio Maria Luisa; questo pianoro è delimitato da ovest dal Bättelmatthorn, o Punta dei Camosci, dal Corno Rosso sotto al quale si vede quello che resta del Ghiacciaio dei Canosci. Continuando il giro di sguardo verso sud il panorama diventa molto bello sulla Punta d’Arbola e la Punta del Sabbione in mezzo alle quali scende il ghiacciaio del Sabbione; in direzione poi del vallone di salita si vede, dall’altra parte della vallata, la massiccia mole del Monte Baodino che domina il Lago Kastel.

Avvicinamento

Si percorre la A-26 Genova-Gravellona uscendo al suo termine di Gravellone Toce e proseguendo sulla superstrada in direzione del confine di stato. Superate le uscite di Domodossola ed altri due svincoli si esce a quello per Crodo e la Val Formazza. Si percorre il lungo fondovalle sino al suo termine dove si trova il villaggio di Riale e da questo, tenendo la sinistra, si risale ancora per poco arrivano alla diga del lago di Morasco dove si trova un cartello di divieto di transito e dove si può lasciare l’auto ai bordi della strada; sembra comunque che il proseguimento sino al termine superiore del lago, e cioè sino alla partenza della funivia di servizio dell’Enel, sia abbastanza tollerato guadagnando una decina di minuti di cammino ed un dislivello pressoché nullo.

Descrizione

Dalla diga si costeggia il lago sulla sterrata giungendo, dopo qualche minuto, all’edificio dove parte la funivia di servizio dell’Enel e dove termina anche la strada. Si imbocca ora il sentiero che dalla destra si avvicina ad un torrentello che si attraversa a sinistra andando a risalire un pendio disseminato di bassi cespugli dove quasi subito si trova un bivio segnalato da una palina (1933 m) al quale si continua sul sentiero alla sinistra. Si prosegue ora su un tracciato che sale obliquamente la fiancata erbosa portandosi con qualche tornante all’inizio di un largo canale che si risale nel centro con percorso pressoché rettilineo; col procedere esso si restringe passando accanto ad alcune lastre rocciose in un tratto dove la pendenza si accentua sensibilmente e, superata abbastanza faticosamente questa strettoia, il canale si allarga nuovamente ed il percorso spiana un po’in corrispondenza di un traliccio della funivia di servizio dell’Enel. Qui si trova un bivio (2253 m) dove, abbandonato il sentiero che scende leggermente a sinistra, si percorre ancora un breve tratto rettilineo per poi svoltare sulla destra; da qui iniziano i molti tornanti che risalgono il pendio verso un’alta bastionata sulla destra sulla quale sorge il rifugio che si vede solo all’ultimo momento.

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